Il pane di Stupinigi, già pregiato di per sé essendo costituito da pasta madre e farine di filiera al fine di garantire, in tal modo, un prodotto genuino e privo di conservanti o additivi, esiste anche in un'altra veste e con un altro nome: il pane di San Matteo, il santo patrono (anche) del Comune di Nichelino.
In pratica, si tratta di questo pane tipico del territorio del parco naturale di Stupinigi, attorno alla Palazzina di Caccia, ma con un'aggiunta dolce, ossia i fichi secchi e le noci.
Oltre alla particolarità data dalla frutta secca, queste pagnotte si distinguono anche per il nome, fortemente legato al credo religioso. Infatti San Matteo, autore del Vangelo che porta il suo nome, era un esattore delle tasse prima della chiamata di Gesù. Tale categoria era una fra le più remunerate e, quindi, benestanti. Di conseguenza, faceva uso non del semplice pane "al naturale", ma di questa versione più gustosa e nutriente.
Oltretutto, il pane di San Matteo era quello con cui i monaci si rifocillavano durante le missioni nei vari paesi europei portando, tra gli altri, proprio questo Vangelo. Insomma, un'altra prelibatezza da aggiungere alle già numerose presenti in territorio sabaudo.