“La Regione dimostra nuovamente di avere cura e di sostenere il turismo montano e collinare - commenta Gianluca Gavazza, consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte - con questo bando che ha una cospicua dotazione finanziaria, pari a 5.140.000 euro. Questo è solo l’ultimo di tanti interventi da parte della Regione, che da sempre ha a cuore il rinnovo delle infrastrutture turistiche e la valorizzazione delle realtà della montagna e della collina. Il turismo all’aperto è sempre più diffuso, e si inserisce in uno stile di vita allo stesso tempo sostenibile e ricreativo: dunque è importante e doveroso permetterne lo sviluppo”.
È stato pubblicato un nuovo bando per sostenere le realtà turistiche delle colline e delle montagne, coinvolgendo circa 900 Comuni nel potenziamento delle infrastrutture. Sono previsti: investimenti per le infrastrutture relative al turismo outdoor; investimenti per talune strutture di servizio (aree di sosta per campeggio e camper, bivacchi, servizi igienici, punti panoramici o di ricovero temporaneo dalle intemperie, aree picnic, adeguamento dei rifugi per fronteggiare le emergenze idriche); attrezzature a sostegno del turismo per persone con esigenze complesse e differenziate. Il bando scade il 14 giugno 2024 e i beneficiari sono gli enti pubblici, singoli o associati o associazioni private senza scopo di lucro, legalmente costituite e aventi come finalità statutaria le attività di outdoor; saranno possibili partenariati tra soggetti pubblici e privati. La spesa ammessa per ogni domanda è compresa tra un minimo di 50.000 euro e un massimo di 250.000 euro. Il sostegno sarà del 90% per i soggetti pubblici e i partenariati pubblico-privati e dell’80% per i soggetti privati.
I criteri di selezione approvati dal Comitato di monitoraggio e dall’Autorità di gestione comprendono: la valorizzazione di ciò che è già registrato nella rete del patrimonio escursionistico; le esigenze di persone con esigenze complesse e differenziate; l’aiuto a fronteggiare le emergenze idriche nei rifugi alpini; interventi su bivacchi ammalorati o comunque contemplati nelle strategie delle Green communities; l’ubicazione in zona montana o in aree di protezione o nella Grande traversata alpina; più Comuni o comunque aggregazioni di beneficiari.