Apre a Torino la galleria d’arte TAIT Gallery in Via San Quintino 1 bis. A
due passi dalla stazione Porta Nuova il nuovo spazio di 310 mq sarà sede della società
TAIT Group, progetto voluto dai due soci Lorenzo Palumbo e Simone Loiudice, ma anche un innovativo e contemporaneo spazio espositivo.
La galleria si presenta sul panorama artistico nazionale e internazionale come spazio di scambio e confronto. Tra gli obbiettivi vi è la ricerca di dialogo e collaborazione anche con altre gallerie ed enti del settore per variare la proposta d’artisti. Un progetto innovativo, basato sullo studio meticoloso del panorama artistico contemporaneo, ricercando non solo artisti mid-career, ma soprattutto giovani emergenti talentuosi sia italiani che stranieri.
Per l'inaugurazione la Galleria propone la collettiva di tre artisti: Ciro Palumbo, Andrea Marchesini e Iros Marpicati.
Le opere di Ciro Palumbo, il cui percorso artistico inizia dalla poetica della scuola
Metafisica di Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, per reinventarne tuttavia i fondamenti secondo un’interpretazione personale del tutto originale, saranno incentrate sul tema del “Mito”. Negli ultimi anni, infatti, si dedica allo studio della mitologia classica in chiave squisitamente moderna, dandone una lettura profondamente colta e suggestiva. L’artista riesce dunque a sublimare e contestualizzare i miti antichi in spazi al di fuori del tempo, dimostrando la loro contemporaneità.
La pittura di Andrea Marchesini è emozionale, gestuale, forte e decisa, predisposta ad
affascinare lo sguardo dello spettatore. Da principio s’ispira alle opere di Turner, la cui
pittura di pura luce lo riporta alla grande lezione coloristica dei veneziani, per poi
giungere dopo anni vissuti tra Dublino, Barcellona e Roma a una pittura la cui energia
comunicativa esplode nelle alternanze e sovrapposizioni coloristiche, dove i tracciati
interiori s’impongono sulla esteriorità del disegno attraverso la sinterizzazione
sostanziale del gesto energico.
Iros Marpicati è un artista che dipinge da oltre sessant’anni ed ha esposto in sedi di
grande prestigio quali ad esempio la Casa del Mantegna a Mantova. Al centro della sua pittura, tesa sul piano dell’impegno civile e percorsa da un toccante e drammatico lirismo, si trovano come motivo dominante l’uomo e la sua condizione di solitudine nel contesto aspro della civiltà industriale, dove la sua identità appare oppressa e alienata in una situazione di precarietà e perdita di certezze.
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