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Cultura e spettacoli | 14 maggio 2024, 11:14

Il FolkClub chiude una stagione dolce-amara. Il direttore Lucà: "L’autunno è stato particolarmente difficile"

Il direttore artistico fa un bilancio della 35esima edizione: "Numeri in calo del 10%. Le nuove generazioni difficili da intercettare. Proseguiremo comunque con concerti di eccezionale qualità e intensità"

Bruce Cockburn

Bruce Cockburn

Sabato 18 maggio si terrà il concerto conclusivo della XXXV stagione del Folkclub e il suo direttore, Paolo Lucà, fa un bilancio dell'anno appena trascorso in vista della prossima edizione. Un anno che si è rivelato più complesso del previsto.

"L’autunno 2023 è stato particolarmente difficile" ammette il direttore in una nota stampa "con concerti importanti in cartellone che hanno registrato affluenze inferiori alle aspettative, nonostante a cose fatte si siano confermati eventi artisticamente strepitosi. Con il nuovo anno i numeri sono tornati ai livelli della stagione passata, con tanti sold-out".

34 concerti in totale che si sono svolti in questa stagione con un generale calo di circa il 10% rispetto alla passata"Un piccolo passo indietro rispetto allo slancio post-pandemia, ma con numeri in fin dei conti in linea con il passato più prossimo" commenta Lucà

"Che siano responsabili le varie crisi globali e la diffusa incertezza che queste hanno generato rispetto ad un futuro che appare sempre più cupo e instabile?" si chiede Lucà. 

"Un dato emerge chiaro (e non solo dall’analisi dei dati di questa XXXV Stagione): il pubblico fatica a ‘rischiare’. I volti di chi getta il cuore oltre l’ostacolo sono spesso i medesimi. Di serata in serata, ci si guarda in viso e ci si riconosce. Questa resistenza è tanto più diffusa e forte quanto più si abbassa l’età degli spettatori. Che le nuove generazioni siano difficili da intercettare e fidelizzare è un fatto". 

Una cosa è certa, il FolkClub continuerà anche nella prossima XXXVI stagione con il suo programma: "Riteniamo che l’ascolto della musica non possa esimersi dall’essere anche scoperta, sorpresa, stupore, curiosità. Perché agire in questo modo è nel nostro DNA e parte della nostra storia e siamo convinti che una delle nostre ‘mission’ fondamentali da 36 anni a questa parte sia stimolare -in chiunque- l’ascolto e l’attenzione per ciò che di meraviglioso la Musica del mondo genera nel suo perpetuo e incessante innovarsi ed evolvere."

Chiara Gallo

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