Attualità - 31 maggio 2024, 11:41

Auto al Colle del Nivolet anche nelle domeniche d'estate, ambientalisti sul piede di guerra: "Decisione incomprensibile"

"Una scelta fatta in aperta contraddizione con la Carta Europea del Turismo Sostenibile, cui il Parco del Gran Paradiso ha aderito fin dal 2021"

Una immagine di repertorio delle strade che conducono al Colle del Nivolet

Con una lettera aperta indirizzata al Presidente del Parco nazionale Gran Paradiso, al sindaco metropolitano Lo Russo, a quello di Ceresole Reale e ad altre autorità politiche, l'associazione Pro Natura Piemonte esprime stupore, misto a disappunto, per la decisione di revocare le chiusure domenicali del traffico privato, in atto da circa vent’anni, del tratto di strada che collega la zona del Serrù al Colle del Nivolet.  

"Tale decisione, in aperta contraddizione con la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) ed il relativo piano di azioni a cui il Parco ha aderito fin dal 2021, viene adottata in un momento in cui il Parco è privo di un Consiglio direttivo a causa delle incomprensibili (o forse troppo comprensibili) lungaggini poste dal Ministero competente nel nominare i consigli scaduti di vari Parchi nazionali", spiega la nota dell'associazione ambientalista. 

"Riteniamo utile riportare parte del testo che appare sul sito del Parco nazionale Gran Paradiso per giustificare l’abolizione dell’attuale regolamentazione.  

Da oltre vent’anni il Parco Nazionale Gran Paradiso è impegnato in una campagna di sensibilizzazione tesa alla progressiva riduzione degli impatti nell’area dell’altopiano del Nivolet (pianoro di torbiere e ambienti umidi a 2.500 metri di altitudine, habitat di molte specie di animali e di specie floristiche rare di alta quota), e lungo la strada veicolare provinciale dell’omonimo Colle.  Le azioni di conservazione attiva si sono finora tradotte nell’attivazione del progetto “A piedi tra le nuvole” con cui il Parco ha cercato di promuovere una mobilità dolce, alternativa, limitando il traffico automobilistico nelle domeniche estive di luglio e agosto, e favorendo, nel contempo, gli spostamenti a piedi, in bici e con navetta.  Il progetto è stato sostenuto sin dal 2003 da Città Metropolitana di Torino, Regione Valle d’Aosta e dai Comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche. 

Con l’idea di andare oltre la fase di sperimentazione e di promozione, messa in atto con il progetto sopra citato, l’Ente Parco si prefigge di approfondire le azioni di riduzione dei flussi veicolari al Colle, tramite una progressiva riduzione del numero di accessi in quota e la regolamentazione della strada. Questo è da sempre l'obiettivo del Parco che, però, deve essere condiviso con i diversi attori del territorio coinvolti nella gestione della strada, primi fra tutti la Città Metropolitana di Torino ed i Comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche. Partendo dal principio che il Parco non vuole imporre scelte al territorio ma, al contrario, mira ad una gestione condivisa, in questi ultimi due anni si sono ripetuti i tentativi di giungere ad un accordo con i due Comuni, che finora non hanno portato ad una soluzione condivisa". 

L'associazione ambientalista "condividendo la volontà - espressa dal Parco sul proprio sito - di andare oltre la fase di sperimentazione e di promozione con l'obiettivo di approfondire le azioni di riduzione dei flussi veicolari al Colle, favorendo gli spostamenti a piedi, in bici e con navetta, ritiene incomprensibile la revoca della pur limitata regolamentazione attuale e chiede che, in attesa di ulteriori interventi, si mantengano le limitazioni al traffico in atto da circa vent'anni", conclude Pro Natura Piemonte.

comunicato stampa