Un'altra casa per un rider. L'associazione Cassa di Mutua Solidarietà, voluta da Nidil Cgil e grazie alla collaborazione di Lo.C.A.Re. (Agenzia Sociale Comunale per la locazione del Comune di Torino) è riuscita a trovare un altro alloggio per quei lavoratori che svolgono attività di consegna a domicilio e che si trovano in difficoltà economica e personale.
Algoritmi e difficoltà
Già nei mesi scorsi alcuni di loro avevano trovato una sistemazione. Ma il filone prosegue. E questa volta hanno aiutato un terzo rider: "Faccio questo mestiere dal 2019 - racconta Enrico, rider e attivista Nidil Cgil che ha seguito la vicenda -: prima mi ero illuso di poter fare l'imprenditore, ma poi ho perso tutto, anche la casa. Un giorno, girando per strada, vedo un ragazzo con uno zaino giallo. Mi racconta che porta cibo a domicilio. Mi dà un link, mi candido e nonostante l'età avanzata ricomincio a lavorare".
"In due anni, però, mi sono reso conto che qualcosa non tornava. Avevo due infortuni non retribuiti, ma anche un algoritmo che ogni mattina definiva quante ore dovevo lavorare. Così ho chiesto aiuto al sindacato".
La terza casa, ma anche mezzi e riparazioni
Ma così come per Enrico, anche per altri colleghi restano le difficoltà con spese, documenti, riparazioni e così via. "In sette mesi abbiamo dato tre case a tre lavoratori, mentre quattro rider hanno potuto acquistare o far riparare il loro mezzo. Abbiamo imboccato la strada giusta: continueremo a insistere finché non risolveremo quella che non è solo una questione contrattuale, ma sociale".