/ Attualità

Attualità | 10 agosto 2024, 18:27

Quello di Roma non è l'unico Pantheon: ce n'è uno anche a Torino. E' il mausoleo della Bela Rosin

Si trova nel quartiere di Mirafiori Sud, all'interno di un parco affacciato su Strada Castello di Mirafiori, quasi all'angolo con Strada delle Cacce

Mausoleo della Bela Rosin

Un piccolo Pantheon anche a Torino: è il mausoleo della Bela Rosin

Nell'immaginario comune, il Pantheon di Roma è l'unico presente in Italia.

In realtà a Torino ve n'è uno che, seppur di ridotte dimensioni ricalca, a livello stilistico, quello della capitale: il mausoleo della Bela Rosin.


Si trova nel quartiere di Mirafiori Sud, all'interno di un parco affacciato su Strada Castello di Mirafiori, quasi all'angolo con Strada delle Cacce. Si trova al confine tra Torino e Nichelino, sul terreno su cui, anticamente, sorgeva la Reggia di Miraflores.

In stile spiccatamente Neoclassico, il Mausoleo della Bela Rosin venne fatto edificare tra il 1886 ed il 1888 da Emanuele e Vittoria Guerrieri, figli del sovrano Vittorio Emanuele II e della moglie Rosa Vercellana, soprannominata appunto la Bela Rosin, su progetto dell'architetto Angelo Demezzi.


La volontà dei Guerrieri era quella di rendere omaggio ed offrire una degna sepoltura alla loro madre facendo edificare un mausoleo che riproducesse, seppur in scala ridotta, il Pantheon di Roma, presso il quale erano tumulati i Reali. Rosa Vercellana morì di meningite fulminante a Pisa, a 52 anni, non divenendo mai regina, motivo per cui non potè essere deposta accanto al marito. Le sue spoglie vi rimasero fino al 1972, anno in cui vennero trasferite, assieme a quelle dei suoi discendenti, presso il 

cimitero monumentale. Ad esso si accede tramite un viale, inizialmente alberato ed ora solo illuminato. È circondato da un cancello, ai lati del quale vi sono due edifici destinati dapprima al guardiano, poi ceduti al CICAP e alla Circoscrizione 10.

La pianta dell'edificio è circolare, del diametro di circa sedici metri e pari altezza. Il frontone presente all'esterno riporta gli stemmi dei conti di Mirafiori ed il motto: "Dio patria famiglia". 

Sulla parte frontale vi è un pronao con otto colonne, ed altrettante sono presenti all'interno delimitando le nicchie che, un tempo, ospitavano i feretri della Bela Rosin e dei suoi successori. Sulla cupola è presente una croce latina.

Nel 1970 il mausoleo era di proprietà di una discendente di Rosa Vercellana, Vittoria Guerrieri Gromis di Trana. Venne acquistato dal Comune di Torino e due anni dopo aperto al pubblico, ma fu immediatamente bersaglio di numerosi atti vandalici, che spinsero alla traslazione delle salme ivi custodite. Dopo anni di restauri e diversi bandi per la modifica della destinazione d'uso, il Mausoleo della Bela Rosin fu inaugurato definitivamente nel 2005 alla presenza dell'allora sindaco Sergio Chiamparino e venne dato in gestione al sistema bibliotecario di Torino.

Attualmente esso è sede di letture, dibattiti, concerti, mostre ed altri eventi temporanei.

Vale almeno una visita, per poter godere della bellezza che offre e per "respirare" le atmosfere evocate, al di là dello scopo iniziale per cui era stato edificato.

Federica De Castro

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium