Con la scelta, concretizzatasi ieri, di aprire la stanza per l'ascolto all'ospedale pubblico Sant'anna, si consuma la cesura della destra al governo in Piemonte con il diritto e la libertà delle donne alle scelte riproduttive, minando profondamente la funzione della sanità pubblica che rispetti le leggi e la salute delle donne.
Chiediamo l’osservanza della legge 194 e ci opponiamo all’impiego di risorse pubbliche, destinate per l’apertura dello sportello antiaborto, erogate a privati confessionali.
Più di un anno fa abbiamo presentato ricorso al TAR insieme all'associazione SeNonOraQuando di Torino contro questo progetto, diventato oggi realtà. Ora che la stanza è diventata operativa, attendiamo che il Tribunale Amministrativo si pronunci.
Questo progetto della Giunta Piemontese rappresenta un duro attacco alla libertà delle donne di decidere, in libertà, del proprio corpo.
La libera scelta e la piena garanzia per le donne del diritto all'aborto non può essere negato.
“Metteremo in campo tutte le iniziative necessarie a contrastare la cultura oscurantista della Regione Piemonte, insieme a tutte le associazioni e forze politiche disponibili a contrastarla - dichiarano Elena Ferro, Segretaria della Cgil Torino ed Anna Poggio, Segretaria della Cgil Piemonte - questo sportello non può essere considerato un’operazione propagandistica, perché lede un diritto sancito per legge, finanziato con fondi pubblici”
Domani, 11 settembre, nell'ambito della Festa della Fiom Cgil di Torino allo Sporting Dora di Corsa Umbria 83 a Torino, ne discuteremo in una giornata dedicata ai diritti delle donne e all’autodeterminazione.