Ritorna nel 2024 per il quinto anno il festival itinerante “I Solisti Veneti per il FAI”, il ciclo di concerti nei Beni del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano nato nel 2020 dalla collaborazione con la storica orchestra d’archi de I Solisti Veneti, tra le più famose e longeve al mondo.
Un programma di concerti, dall’8 al 27 Settembre, che offrirà al pubblico la possibilità di assistere a un suggestivo e inedito dialogo tra la musica e alcuni splendidi tesori d’arte e natura del FAI in Lombardia e Piemonte.
Per celebrare i 65 anni di attività l’orchestra, diretta da Giuliano Carella, proporrà alcune delle opere che l’hanno resa celebre e riconosciuta a livello internazionale. Forti del legame che univa la fondatrice del FAI, Giulia Maria Crespi, a Claudio Scimone, fondatore dell’orchestra nel 1959, la collaborazione prosegue oggi con l’amicizia che lega i Presidenti dei due enti, Marco Magnifico e Vittorio Dalle Ore.
Domenica 15 settembre alle ore 18.30 al Castello e Parco di Masino a Caravino (TO) sarà l’Ensemble Vivaldi de I Solisti Veneti con il flautista Massimo Mercelli, tra i più apprezzati e conosciuti a livello mondiale, a proporre la “Musikalisches Opfer bwv 1079” di Johann Sebastian Bach. Si tratta di una raccolta formata da due Ricercari, nove Canoni, una Fuga e una Sonata in trio suddivisa in quattro movimenti. Nel maggio 1747 Bach soggiornò nel palazzo di Federico II, detto il Grande, a Potsdam, dove il suo secondogenito, Carl Philipp Emanuel ricopriva il posto di Kammer-Cembalist (clavicembalista ufficiale) alla corte del Re di Prussia. Con l’occasione il compositore fu invitato dal sovrano a una serata musicale durante la quale Federico II in persona gli propose, come sfida contrappuntistica, un tema da sviluppare sul quale Bach improvvisò immediatamente e senza indugi una Fuga a tre voci. Successivamente il musicista elaborò un’ulteriore Fuga a sei voci su un tema proprio, sbalordendo e suscitando l'ammirazione del Re, flautista di provate capacità esecutive. Ritornato a Lipsia, Bach riprese in mano lo stesso tema reale per rielaborarlo in diverse forme e scrivere quel ciclo tripartito di Canoni e Fughe, più una Sonata per flauto e violino, dedicato appunto a Federico il Grande e composto sul Thema Regium. Un magistrale lavoro bachiano: la chiarezza formale e la levigata soavità del suono ne fanno uno dei momenti più alti della musica polifonica, come sostiene Karl Geiringer nel suo pregevole libro sulla dinastia della famiglia Bach. In sostanza, l'offerta musicale - è sempre il pensiero di Geiringer - appare l'opera di un maestro intento a trarre le conclusioni non soltanto dell'esperienze della sua vita, ma di un intero periodo storico. In una forma compatta e monumentale l'Offerta presenta l'ultimo compendio del pensiero musicale di tre secoli. Il flauto impegnato, assieme all’Ensemble Vivaldi de I Solisti Veneti, in questo capolavoro bachiano non poteva che essere quello di Massimo Mercelli. A 19 anni è Primo flauto del Teatro La Fenice di Venezia; si dedica poi alla carriera solistica esibendosi nelle maggiori sedi concertistiche internazionali. Non si contano le sue collaborazioni per concerti e incisioni discografiche con artisti e compositori del calibro di Penderecki, Glass, Gubaidulina, Morricone, Nyman, Sollima, etc. Nel 2023, Massimo Mercelli e I Solisti Veneti sono stati omaggiati dal Premio Oscar Nicola Piovani con tre Concerti inediti a loro dedicati e di prossima registrazione discografica. Altro protagonista del concerto è il noto clavicembalista Roberto Loreggian, membro stabile dell’Orchestra. La sua attività lo ha portato a esibirsi, in veste di solista, nelle sale italiane ed estere più importanti. Innumerevoli le incisioni discografiche da lui effettuate grazie alle quali ha vinto il “Premio Nazionale del Disco Classico 2009” e ricevuto la rilevante segnalazione dal “Preis der Deutsche Schallplattenkritik”.
Per info: https://bit.ly/ISolistiVenetiperilFAI