Eventi | 13 settembre 2024, 19:02

World Press Photo torna a Palazzo Barolo: in mostra l'immagine simbolo "La Pietà di Gaza", vincitrice dell'edizione 2024

130 scatti dei migliori reporter del mondo esposti fino a domenica 24 novembre

World Press Photo torna a Palazzo Barolo: in mostra l'immagine simbolo "La Pietà di Gaza", vincitrice dell'edizione 2024

Palazzo Barolo accoglie di nuovo la mostra del concorso World Press Photo 2024 che ogni anno premia i migliori fotoreporter del mondo. 130 scatti che potranno essere ammirati fino a domenica 24 novembre. Una mostra che è anche una panoramica completa sull’attualità di tutto il mondo. Quest’anno le foto premiate portano la firma di autori internazionale, ma di nessun italiano. 

Oltre ai conflitti mondiali più noti, come Ucraina e Gaza, i reporter hanno documentato anche quelli meno conosciuti, come quello in Iran e Myanmar. Tra gli altri temi scelti il cambiamento climatico, le crisi economiche e le migrazioni degli animali.  

Campeggia nella sala d’ingresso la foto vincitrice di quest’anno, “Una donna palestinese stringe il corpo di sua nipote”, scattata dal palestinese Mohammed Salem per l'agenzia Reuters il 17 ottobre 2023 nell'obitorio dell'ospedale Nasser. Già ribattezzata "La Pietà di Gaza”, l'immagine ritrae Inas Abu Maamar, 36 anni, mentre culla il corpo senza vita della nipote Saly, di appena cinque anni, uccisa insieme ad altri quattro membri della sua famiglia da un missile israeliano che ha colpito la loro casa a Gaza. Un’immagine potete che è diventata sfortunatamente celebre come l’immagine dei massacri nei confronti del popolo palestinese. 

La foto è stata scelta e premiata dal World Press Photo perché c’è cura e rispetto delle vittime, ma al tempo stesso testimonia il dolore e la sofferenza delle vittime. Rappresenta la perdita di un figlio, ma anche tutti i morti palestinesi. 

A fianco a quest’immagine, due menzioni speciali della giuria per lo scatto di Leon Neal, che ritrae le conseguenze del Festival Supernova dopo l’attacco del 7 ottobre, e per l’immagine di Mustafa Hassouna che ritirare le donne palestinesi mentre camminano tra le macerie di Gaza.

La guerra è protagonista anche del World Press Photo Open Format Award, assegnato alla fotografa ucraina Julia Kochetova per il progetto "La guerra è intima”, mentre il premio World Press Photo Story of the Year è stato assegnato alla fotografa sudafricana Lee-Ann Olwage per il progetto "Valim-babena", pubblicato dalla rivista Geo sul Madagascar. Il venezuelano Alejandro Cegarra ha vinto il premio World Press Photo Long-Term Project con il suo reportage dal Messico, "I due muri", pubblicato da The New York Times e Bloomberg. 

“Ci auguriamo che i diversi punti di vista delle storie aiutino a trovare un dialogo e a raccontare quello che sta succedendo nel mondo” è il commento dell’organizzazione del World Press Photo.  

Per info: www.worldpressphototorino.it 

Chiara Gallo

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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