I ragazzi hanno incontrato l'ex Ministra della Giustizia Marta Cartabia e il giornalista Mario Calabresi nel primo incontro delle Giornate della Legalità, nel Palazzo di Giustizia Bruno Caccia. La seconda edizione dell'evento si svolgerà da oggi 10 ottobre fino al 13, aprendo le porte dei luoghi della giustizia come la casa circondariale di Torino, le caserme di carabinieri, l'ex carcere Le Nuove con una serie di incontri e dibattiti.
Nell'inaugurazione, centinaia di ragazzi delle scuole superiori hanno assistito al dibattito/spettacolo "Il senso della giustizia", per cercare di rispondere alla domanda "Cos'è la giustizia?". Gli studenti hanno ascoltato ammutoliti la storia di Matteo Gorelli - raccontato dagli attori dell'Associazione Teatro e Società - il ragazzo che nel 2011 colpì con un bastone due carabinieri a un posto di blocco in seguito a un alcool test, causando la morte di un giovane agente. Tre attori hanno interpretato Matteo - che ora fa l'educatore proprio in una comunità per ragazzi in difficoltà -, sua madre e la moglie del carabiniere ucciso, raccontando come i tre si siano avvicinati e abbiano trasformato il dramma qualcosa di positivo.
Calabresi ha raccontato della morte del padre Luigi, commissario di polizia ucciso dal movimento Lotta Continua che lo accusava di aver ucciso l'anarchico Pinelli durante le indagini sulla strage di Piazza Fontana. Calabresi ha ricordato come la sua famiglia scoprì della morte di Luigi e di come lui cercò di scoprire la verità dei fatti, saltando la scuola per leggere i giornali dell'epoca. "Giustizia è scoprire com'è andata, cos'è successo, perché - è la risposta di Calabresi alla domanda al centro dell'incontro - Ti permette di vivere guardando avanti, prima vivi con una ferita". "Chiunque può subire o provocare un fatto grave per motivi anche futili - ha detto Cartabia - il fatto della legalità è che colpisci qualcuno. Fare giustizia è prima di tutto fare chiarezza su cosa è successo".
"Abbiamo voluto parlare di legalità - ha commentato in apertura il sindaco Stefano Lo Russo - perché è il primo presupposto per la sicurezza e la giustizia. La nostra Costituzione dice con chiarezza che tutti i cittadini hanno diritto ad avere giustizia. Lo spirito delle iniziative che oggi vengono inaugurate è porre al centro il tema della legalità, della discussione, della cultura di questa città. Spero che - ha concluso rivolgendosi ai ragazzi - attraverso questo lavoro e queste parole che sentirete possiate trarre uno spunto di osservazione e spirito critico, fondamentale nella società di oggi".
Gli interventi sono stati intervallati da accompagnamenti musicali con chitarra e voce, come Sally di Vasco Rossi e Casa mia di Ghali.