/ Politica

Politica | 12 dicembre 2024, 18:17

Ha patteggiato quattro mesi di reclusione il pensionato di Cherasco che vandalizzò il noccioleto del governatore Cirio

Risarcito del danno, il presidente ha revocato la costituzione di parte civile. L’uomo spiegò di aver agito per invidia. Confiscate le forbici utilizzate per tagliare il centinaio di barbatelle estirpate

Il 1° aprile 2023 l'atto vandalico ai danni dell'azienda agricola di proprietà del governatore

Il 1° aprile 2023 l'atto vandalico ai danni dell'azienda agricola di proprietà del governatore

Quattro mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena e la confisca delle forbici servite a procurare il danno.

E’ la decisione presa oggi dalla giudice Elisabetta Chinagliapresidente della sezione penale del Tribunale Penale di Asti, in merito alla nota vicenda di danneggiamento commesso del noccioleto di proprietà del presidente della Giunta regionale piemontese Alberto Cirio.

Il procedimento vedeva imputato con l'accusa di danneggiamento aggravato un 64enne residente a Cherasco, R. G., chiamato a comparire in tribunale in ragione della denuncia esposto presentata nientedimeno dal governatore in data 13 aprile 2023. I fatti risalgono a pochi giorni prima, al 1° aprile 2023, mentre a pochi chilometri di distanza era in corso l’inaugurazione del penultimo lotto dell’autostrada Asti-Cuneo alla presenza del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. In quelle stesse ore i Carabinieri della Compagnia braidese venivano informati dai dipendenti dell’azienda agricola "Le nocciole delle Langhe", di proprietà del politico albese, nel giugno scorso confermato nella carica, dell’azione di danneggiamento verificata all’interno di un appezzamento situato nelle campagne di Cherasco, terreno che la stessa azienda agricola aveva da poco preso in carico affittandolo dall’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero.

Pochi giorni prima, tra il 16 e il 17 marzo,  i collaboratori dell’esponente di Forza Italia avevano messo a dimora in quei cinque ettari di terra 2.160 barbatelle di nocciolo, piante destinate a entrare in piena produzione nel giro di alcuni anni. Cento di quelle piantine furono però estirpate o private dei germogli mediante l’uso di forbici, con un gesto che subito fece pensare a un’azione ispirata a odio politico. L’uomo aveva invece agito per invidia, si apprenderà poi nel corso del procedimento penale chiuso oggi.

Dopo aver risarcito il danno, la difesa dell’imputato rappresentata dagli avvocati Silvano Stroppiana e Claudia Appendino ha chiesto per il proprio assistito di patteggiare una pena di 4 mesi di reclusione col beneficio della sospensione condizionale. Alla richiesta ha aderito il pubblico ministero Stefano Cotti e la giudice Chinaglia ha agito in conformità.

"Nelle more del giudizio – dichiara l’avvocato Roberto Ponzio, che in giudizio ha rappresentato il politico albese, costituito parte civile – è stata formulata una propose risarcitoria che il presidente Cirio ha ritenuto satisfattiva dei danni subiti. L’udienza odierna ha così visto la revoca della costituzione di parte civile. L’evento dannoso concomitante con l’importante impegno istituzionale rappresentato dal’inaugurazione di un tratto dell’autostrada Asti-Cuneo aveva suscitato sospetti. Poteva essere interpretato come un possibile avvertimento da parte di organizzazioni criminali. Le tempestive indagini hanno accertato trattarsi di dispetto vandalico, senza implicazioni di natura politica".

Ezio Massucco

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium