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Economia e lavoro | 24 dicembre 2024, 11:20

"Taglio dei diritti e degli stipendi", Natale amaro per i lavoratori dei call center torinesi

All'orizzonte un nuovo contratto. I sindacati: "Sciopero a gennaio per fermare questo scempio"

All'orizzonte un nuovo contratto. I sindacati: "Sciopero a gennaio per fermare questo scempio"

All'orizzonte un nuovo contratto. I sindacati: "Sciopero a gennaio per fermare questo scempio"

Natale amaro per i lavoratori e le lavoratrici torinesi dei call center. Diverse aziende del capoluogo piemontese hanno annunciato di voler disdire il Contratto Nazionale delle Telecomunicazioni per approdare ad un altro che, "se davvero venisse applicato, vedrebbe un taglio pesantissimo di diritti e salario per migliaia" di persone.

Fermare lo scempio

E' questa la denuncia che arriva alla Vigilia da SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL, che sono pronti a tutte le azioni e mobilitazioni "per fermare questo scempio".

I tagli

Nel dettaglio il nuovo contratto prevede "pesanti riduzioni nel pagamento della malattia, nella quantità di permessi, formazioni fuori dal proprio orario di lavoro, controllo individuale della prestazione, eliminazione degli scatti di anzianità, aumenti inferiori a 50 euro in un triennio a fronte della pesantissima inflazione registrata negli ultimi anni che verrebbero comunque assorbiti, del tutto o in parte, per i lavoratori già assunti e totale smantellamento della clausola sociale nei cambi di appalto".

Banche, assicurazioni, e-commerce

"Tutto ciò  - proseguono - sta avvenendo nel silenzio totale dei committenti che appaltano i loro servizi a queste aziende". E l'elenco di chi si appoggia ai servizi di call center è lungo:  banche, assicurazioni, aziende dell’energia e dell’e-commerce.

Realtà che, "pur avendo aumentato a dismisura i loro profitti negli ultimi anni, continuano ad applicare tariffe inadeguate e a scegliere come criterio di assegnazione delle commesse il prezzo più basso fornendo un alibi perfetto a queste aziende che hanno, come unica e reale strategia industriale il taglio dei salari e dei diritti dei lavoratori".

Per primi giorni di gennaio è già previsto uno sciopero del settore. "Ma non ci fermeremo" avvertono i sindacati.

Cinzia Gatti

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