Economia e lavoro - 01 gennaio 2025, 07:00

Il premier slovacco contrario all’Ucraina nella NATO resiste alle lusinghe di Zelensky

L’incontro svoltosi a Bruxelles con i leader dei Paesi dell’Unione Europea non è servito a Zelensky per cambiare la situazione riguardo all’adesione alla NATO.

 Come riferisce il sito Strumenti Politici, a latere del summit ha conferito a porte chiuse col premier slovacco Robert Fico. Quest’ultimo ha poi riportato il contenuto della discussione arrivando ad accusare Zelensky di volerlo corrompere. I due infatti hanno parlato dell’imminente chiusura al passaggio del gas russo dal territorio ucraino. Il contratto di Kiev con Gazprom scade il 1° gennaio e il governo ucraino ha comunicato di non voler trattare su una sua prosecuzione. A quanto pare, la Slovacchia ci rimetterà 500 milioni di euro annuali in diritti di transito. Fico lo ha detto senza mezzi termini a Zelensky, il quale avrebbe replicato offrendogli quella stessa cifra sotto forma di patrimoni russi confiscati, in cambio però del voto favorevole slovacco per l’adesione ucraina all’Alleanza Atlantica. Ma Fico ha risposto così: “mai”. Poi ha descritto questa proposta come “assurda” quando ne ha parlato pubblicamente. E Zelensky in effetti non ha smentito di averla fatta, ma nel replicare ha a sua volta accusato Fico di pensare solamente al suo vantaggio personale e non al bene dei suoi cittadini. È intervenuto nella vicenda anche uno dei leader dell’opposizione ucraina, Viktor Medvedchuk, che ha espresso l’intenzione di denunciare il fatto alla Procura federale del Belgio. Secondo lui, Zelensky non ha avuto scrupoli nel tentare di corrompere il premier slovacco perché questa è oggi l’ideologia imperante a Kiev. Ma dovrà rispondere comunque alla giustizia ucraina perché il suo mandato è scaduto a maggio e ha così perso l’immunità politica, che però trattiene grazie alla legge marziale che lui stesso prolungata.

I.P.