Economia e lavoro - 11 marzo 2025, 07:00

L’arte del barbecue

Nato come pratica primordiale attorno al fuoco, il barbecue ha attraversato epoche e culture trasformandosi da necessità in autentica arte gastronomica

Nato come pratica primordiale attorno al fuoco, il barbecue ha attraversato epoche e culture trasformandosi da necessità in autentica arte gastronomica. Le sue radici affondano nelle civiltà antiche del Sud America e dei Caraibi, dove il “barbacoa” – una griglia rudimentale di legno posta sopra la brace – veniva utilizzato per affumicare e conservare la carne. Con il passare dei secoli, la tecnica si è evoluta, contaminandosi con tradizioni africane, europee e nordamericane, fino a diventare un rito sociale che unisce popoli e gusti diversi. Oggi, il barbecue non è solo una modalità di cottura, ma un’esperienza conviviale, unione di tempo, pazienza, profumi e condivisione. È l’incontro perfetto tra il fuoco e il sapore, tra la semplicità degli ingredienti e la complessità delle sfumature aromatiche. Alla base ci sono due approcci distinti ma complementari: la cottura diretta e quella indiretta. La prima è perfetta per carni sottili, verdure croccanti o pesci leggeri, quando l’obiettivo è una cottura veloce, vivace e aromatizzata. La seconda, invece, è la scelta ideale per i tagli più importanti, costine, polli interi e arrosti. Queste preparazioni, infatti, richiedono tempo e attenzione. In cambio, offrono una carne tenera e succosa. Per chi vuole aggiungere un tocco da vero esperto, l’affumicatura è la strada da percorrere. Basta scegliere il legno giusto, magari ciliegio o melo, e lasciarsi guidare dal profumo che si sprigiona lentamente, fondendosi con gli aromi della carne.

Naturalmente, ogni maestro della griglia ha i suoi strumenti del cuore. Una buona griglia, delle pinze lunghe e robuste, un termometro per controllare la temperatura interna senza dubbi, una paletta per girare senza schiacciare e il dettaglio che non può mancare, ovvero una spazzola per la pulizia della griglia. Che si scelga un barbecue a gas per la sua comodità e precisione o si preferisca la carbonella per il sapore autentico e intenso, ciò che conta davvero è sapere interpretare con stile personale la cottura sul fuoco. Un altro aspetto fondamentale è la preparazione. Marinature leggere a base di olio, erbe fresche, spezie e agrumi riescono a esaltare ogni taglio, mentre un pizzico di sale aggiunto al momento giusto può fare la differenza tra una carne secca e una succosa. Ricordiamo anche il momento finale in cui la carne deve riposare prima di venire servita. È un passaggio spesso sottovalutato, ma necessario per far sì che i succhi si distribuiscano armoniosamente nella carne, regalando così una consistenza perfetta al taglio finale.

Costine di maiale affumicate alla paprika

Ingredienti (per 4 persone)

  • 2 kg di costine di maiale
  • 2 cucchiai di paprika dolce
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna
  • 1 cucchiaino di pepe nero
  • 1 cucchiaino di aglio in polvere
  • 1 cucchiaino di sale
  • Legno per affumicare (ciliegio o melo)
  • Salsa barbecue (opzionale)

Procedimento

Mescola tutte le spezie in una ciotola e strofina il mix su tutta la superficie delle costine. Lascia riposare in frigorifero per almeno due ore, meglio se tutta la notte. Prepara il barbecue per la cottura indiretta e porta la temperatura a circa 120-130°C. Aggiungi i legnetti da affumicatura alla brace o nell’apposito contenitore. Disponi le costine sul lato senza brace, chiudi il coperchio e cuoci lentamente per circa tre ore. Se desideri, durante l’ultima mezz’ora spennella le costine con salsa barbecue per una finitura lucida e saporita. Una volta pronte, lasciale riposare qualche minuto prima di tagliarle. Servile con contorni freschi come insalata di cavolo o patate al cartoccio.

Laura Graziano