Economia e lavoro - 15 marzo 2025, 07:00

Faccette dentali sempre più richieste: il successo dell'odontoiatria estetica tra bellezza e vantaggi funzionali

La richiesta di faccette dentali negli ultimi anni è cresciuta notevolmente.

Analizzare il successo di quelle che, a livello tecnico, sono lamine posizionate sulla facciata esterna dei denti, è importante per diversi motivi.

Il primo riguarda la sempre più sentita centralità dell'estetica del sorriso, vista come fondamentale in una società in cui, soprattutto per via dei social, ci raccontiamo molto attraverso le immagini sia per quanto riguarda la vita privata, sia quando si discute di lavoro. 

Da non dimenticare è poi il fatto che, come sottolineano gli esperti del celebre Studio Dentistico Cozzolino, realtà nota in tutta Italia sia per la qualità delle cure, sia per l'alto livello di qualità della divulgazione online a tema salute dentale, le faccette dentali possono essere prese in considerazione in frangenti in cui è necessario ristabilire l'ottimale funzione masticatoria a seguito di evenienze come usura o piccoli traumi.

Con risultati che, nel corso degli anni, sono stati interessati da notevoli miglioramenti sia a livello di resa estetica, sia per quel che concerne la resistenza, le faccette dentali prevedono, in generale, un approccio decisamente più conservativo.

I materiali utilizzati, a partire dal disilicato di litio, oltre a essere caratterizzati da eccellenti proprietà meccaniche non richiedono più l'applicazione, gold standard, invece, in passato, su una dentatura preventivamente limata o già consumata.

Lo spessore della faccetta, inoltre, è tranquillamente paragonabile a quello di un velo e, alla vista, quasi non si distingue dallo smalto del dente. 

Tornando con il focus sui numeri delle faccette dentali - si prevede, a livello globale, il raggiungimento di un giro d'affari di quasi 5 miliardi di dollari nel 2031, con un raddoppio rispetto alle cifre del 2022 - non si può non menzionare il contributo di un aspetto che, in generale, ha impattato positivamente su diverse tipologie di trattamenti ai denti: la bassa invasività, che è anche sinonimo di rapidità.

Per rendersene conto basta menzionare l'utilizzo degli scanner intraorali per la rilevazione delle impronte, step iniziale necessario alla preparazione delle faccette.

Un tempo, si usavano paste e altri strumenti decisamente ingombranti e poco confortevoli. Mancava ovviamente il workflow digitale, grazie al quale è possibile, pochi secondi dopo la raccolta delle immagini, inviare il materiale al laboratorio dell'odontotecnico.

Ciò si traduce, ribadiamo, in una riduzione notevole dei tempi: si parla, in media, di 2-3 settimane nel corso delle quali, prima di sfoggiare le faccette definitive, il paziente indossa dei restauri provvisori realizzati in resina.

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