Attualità - 08 maggio 2025, 12:02

‘Marrakech Express’ alle ultime pedalate verso i Monti dell’Atlante

La carovana solidale partita da Torre Pellice su due ruote è arrivata in terra marocchina per compiere il suo progetto solidale, da cui ne è nato un altro

Diego Cossotto e i pedalatori solidali accolti a Rabat

Ultime pedalate prima del traguardo del ‘Marrakech Express’, il cicloviaggio solidale ideato da ‘Cip - Cinema Inclusione Partecipazione’ partito il 22 marzo da Torre Pellice con un obiettivo preciso: attraversare in bicicletta Italia, Francia, Spagna e Marocco per raccogliere fondi destinati alla ricostruzione di un Rifugio distrutto dal terremoto, nella zona dei monti dell’Atlante. La metà è Taissa Ourigane, da raggiungere il 10 maggio con oltre 3.500 km percorsi.

A turno, oltre trenta tra ciclisti e accompagnatori, tra cui il clown Giacomino Pinolo, hanno pedalato e documentato l’impresa, che ha unito fatica e incontri solidali. “Abbiamo sognato questa traversata per mesi”, racconta Diego Cossotto, ideatore del progetto e che ha guidato il percorso insieme a Ester Fraschia collaboratrice dell’associazione: “Ogni giorno abbiamo ricevuto accoglienza, domande, curiosità. Ogni incontro ha lasciato un segno”.

Ieri, l’ambasciata italiana a Rabat ha accolto il gruppo. All’incontro hanno partecipato anche i partner locali dell’associazione Handifilm e la No Profit Obc. “L’ambasciatore ci ha ricevuto con grande cordialità – riferisce Cossotto –. Era interessato a capire cosa spinga un gruppo di ciclisti a percorrere mezza Europa e il Nord Africa per un progetto culturale e sociale. Abbiamo raccontato le nostre motivazioni, le difficoltà e soprattutto i momenti che ci hanno commossi”.

Tra le tappe più significative, la visita all’associazione per persone non vedenti a Tanger dove è nato un nuovo progetto solidale: “Abbiamo incontrato ragazzi e ragazze che amano il ciclismo ma non hanno mezzi adatti a praticarlo. Quando ci hanno detto che non hanno mai pedalato su un tandem, ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: dobbiamo fare qualcosa – racconta commosso Cossotto –. Così è nata l’idea di raccogliere tandem usati in Italia e inviarli a Tanger. È il nostro modo di restituire qualcosa”.

Il progetto Marrakech Express ha raccolto finora circa 17.000 euro per la ricostruzione del Rifugio, uno spazio che ospiterà attività culturali, ambientali e sociali. Durante il viaggio, i promotori hanno documentato chilometro dopo chilometro con riprese video, che confluiranno in un documentario.

“Questo viaggio ha cambiato il nostro modo di pensare la fatica e il tempo – riflette l’ideatore –. Pedalare ci ha permesso di fermarci davvero nei luoghi, di ascoltare le storie, di raccontare le nostre. È una forma di relazione lenta, profonda”.

In terra marocchina si è aggiunta al gruppo anche Yasmin, 23 anni, giovane ciclista locale: “La sua presenza è stata preziosa – spiega Cossotto –. Ci ha fatto da guida e da sorella maggiore. Ha portato entusiasmo e uno sguardo locale che ci è mancato nei giorni precedenti”.

Al rientro in Italia, l’associazione organizzerà una festa per ringraziare chi ha sostenuto il progetto e per presentare le prime immagini del documentario: “Vogliamo raccontare cosa abbiamo vissuto e costruire nuove alleanze per il futuro. Il viaggio continua”.

Miriam Hamdi