Economia e lavoro - 09 maggio 2025, 18:18

Addio al Toys Center di corso Giulio Cesare, cala il sipario sul negozio dei sogni

Il quartiere Aurora preoccupato per l'ulteriore impoverimento del tessuto commerciale

Addio al Toys Center di corso Giulio Cesare

Il sipario è calato anche sul Toys Center di corso Giulio Cesare 65, uno dei negozi di giocattoli più noti e frequentati della città. Che in Aurora aveva una delle sue sedi. Le grate abbassate sulle vetrine e un silenzio insolito evidenziano, da giorni, (per la precisione dal 30 aprile) ciò che è ormai ufficiale: la chiusura definitiva del punto vendita. 

Il triste annuncio

L’annuncio, comparso nei giorni scorsi sui social, ha lasciato l’amaro in bocca a chi, per anni, ha trovato tra quegli scaffali un luogo di sogni e sorrisi, per sé o per i propri figli. "Il divertimento continua! Puoi trovarci negli altri punti vendita e online su toyscenter.it" si legge su Facebook. Certo, non sarà la stessa cosa. Ma questa non è solo la storia di una chiusura commerciale. È la fine di un presidio familiare e affettivo, che ha accompagnato l’infanzia di intere generazioni. Ed è anche un segnale d’allarme per il commercio del quartiere Aurora, già duramente provato da chiusure, desertificazione urbana e degrado. 

Le chiusure

Nel 2018 aveva chiuso i battenti un supermercato Crai, sempre in corso Giulio, poi sostituito da un'attività cinese. Uno dei pochi presidi italiani rimasti, costretto ad arrendersi per colpa dei furti e della forte insicurezza. Oggi, 7 anni dopo, non sembra essere cambiato nulla: almeno a giudicare dalle cronache e dagli slogan politici. E che nel borgo l'umore non sia dei migliori lo si capisce parlando proprio con i cittadini, i diretti interessati. "L'anno scorso abbiamo perso anche il Conad di corso Palermo - racconta Giovanni Sepede, presidente dell'associazione Arqa -. L'ennesimo fulmine a ciel sereno. Per il quartiere è un'altra sconfitta. Ora speriamo in una ripartenza".

Un supermercato?

Da giorni, dopo l'addio del Toys Center, le attenzioni si sono spostate sul "domani". C'è già chi profetizza l'apertura di un nuovo punto vendita, probabilmente un supermercato. “Ogni volta che si chiude una serranda perdiamo un pezzo di noi" racconta un cittadino. Senza contare che l'ennesima dipartita, a catena, significa meno posti di lavoro e meno vita per il quartiere. Mentre fuori dal vecchio negozio di giocattoli restano sponsorizzati gli ultimi punti vendita torinesi rimasti: in piazza Carlo Felice e in via Verolengo. Oltre alle sedi di Grugliasco, nel punto vendita del centro commerciale Le Gru, e Nichelino, in via Cacciatori.