Le spese legate al calcio, per un tifoso, possono essere tante tra biglietti, abbonamenti allo stadio, maglie e gadget ufficiali e scommesse sportive legate alle partite. Per non parlare dei costi indiretti, per esempio le spese per seguire il Toro in trasferta o gli abbonamenti alle piattaforme streaming per vedere le partite in diretta.
In questo articolo, vediamo quali sono tutte le voci di spesa da considerare e vediamo anche se c’è una differenza tra i tifosi residenti a Torino e quelli che, invece, risiedono altrove.
Scommesse sportive: L’impatto sul budget dei tifosi
Il mondo delle scommesse sportive ormai coinvolge una fetta consistente di appassionati di calcio in tutta Italia. Molti tifosi del Toro, oltre a seguire le partite, scelgono di puntare sulle gare della squadra o sulle combinazioni di risultati della Serie A.
Come prima cosa, partiamo dai dati generali:
- In Italia il mercato delle scommesse sportive è enorme e in crescita. Nel 2023 la spesa totale degli italiani in scommesse sportive (online e offline) ha raggiunto circa 1,5 miliardi di euro, in aumento del +12,5% rispetto al 2022. Questo dato dimostra quanto le scommesse siano diffuse.
- La provincia di Torino da sola ha visto oltre 31,7 milioni di euro di spesa in scommesse sportive nelle agenzie fisiche durante il 2023, si è piazzata nella top 10 nazionale.
Per il tifoso granata scommettitore, quanto si spende? Anche qui i profili variano molto: c’è il tifoso casuale che ogni tanto piazza 5-10 € sul Toro vincente e c’è quello più appassionato di betting che ogni settimana investe somme maggiori su multiple e sistemi. Se consideriamo solo le scommesse online, la spesa media annuale pro-capite tra chi scommette in Italia è nell’ordine di poche centinaia di euro. Alcuni tifosi trattano le scommesse come un divertimento saltuario da pochi euro a partita, altri come un budget fisso mensile.
I bonus scommesse tra marketing e requisiti
Un elemento che dobbiamo considerare sono le strategie di marketing adottate dai bookmaker per attirare gli scommettitori. I bonus senza deposito scommesse, per esempio, sono delle promozioni offerte dai bookmaker che permettono di scommettere senza usare soldi propri all’inizio. Ad esempio, un nuovo utente che si registra su un sito di scommesse sportive può ricevere un piccolo credito omaggio (di solito tra i 5 e i 15 euro) da usare per le puntate, senza dover effettuare un deposito iniziale. È un incentivo pensato per attirare i giocatori: il tifoso può provare a scommettere “gratis” e magari vincere qualcosa, ma spesso questi bonus hanno dei requisiti di scommessa (rollover) da soddisfare prima di poter prelevare le eventuali vincite.
Esistono dei portali specializzati che aiutano i consumatori a orientarsi tra queste offerte, forniscono delle liste aggiornate e delle comparazioni dei migliori bonus disponibili.
Nel nostro calcolo di “quanto spendono i tifosi del Torino”, le scommesse rappresentano dunque una voce variabile ma non trascurabile. Immaginando, per esempio, un tifoso medio che ogni weekend piazza scommesse per 5-10 € sulle partite, si parla di 20-40 € al mese, quindi fino a circa 300-500 € annui. Alcuni spenderanno meno, altri molto di più. Di positivo c’è che rispetto ad altre spese del tifo, questa spesa è del tutto facoltativa.
Il costo degli abbonamenti allo stadio nella stagione 2024/2025
Per molti tifosi, la spesa maggiore e più immediata è l’abbonamento allo stadio. La stagione 2024/25 ha visto il Torino FC lanciare una campagna abbonamenti molto competitiva, con dei prezzi accessibili e degli sconti speciali per i giovani e per le famiglie.
- In Curva Maratona, il cuore del tifo granata, un abbonamento intero costava circa 235 €, mentre in Curva Primavera 215 €; erano previste delle tariffe ridotte per le donne e per gli Under 18.
- Salendo di categoria, i Distinti Granata venivano 335 € (intero) e in Tribuna Granata 385 € intero.
- Nel settore d’elite delle Poltroncine Granata in tribuna centrale, l’abbonamento toccava la cifra più alta, 785 €.
Questa strategia di prezzi convenienti ha avuto un effetto evidente: il numero di abbonati del Torino è cresciuto moltissimo. Nella stagione 2022/23 gli abbonati erano stati 5.946. Nel 2023/24 si era registrato un balzo del +36% con 8.092 tessere sottoscritte. Nel 2024/25 la crescita è proseguita (+24% circa), è stata superata la quota di 10.000 abbonamenti venduti. In altre parole, oltre diecimila tifosi hanno scelto di assicurarsi un posto fisso allo Stadio Olimpico Grande Torino per tutte le partite casalinghe.
I ricavi dagli abbonamenti nel 2024 sono stati circa 1,473 milioni di euro, in calo del 14% rispetto all’anno precedente (1,715 milioni). Questo indica che il Torino ha volutamente sacrificato una parte degli introiti pur di favorire l’accessibilità: grazie alle tariffe agevolate (Under16, studenti, etc.). Dal punto di vista dei supporter, quindi, abbonarsi nel 2024/25 è costato meno in media rispetto al 2023/24, nonostante l’inflazione generale.
Merchandising ufficiale: Maglie, gadget e altri acquisti dei tifosi
Un vero tifoso desidera indossare con orgoglio i colori granata. Le spese per il merchandising ufficiale sono un’altra voce importante. Ogni anno il Torino lancia nuove maglie da gioco e collezioni di abbigliamento e accessori e molti sostenitori non perdono l’occasione di aggiornare il proprio guardaroba a tema Toro. La maglia ufficiale 2024/25, firmata dallo sponsor tecnico Joma e dedicata alla Mole Antonelliana, era proposta a circa 85 € di listino sullo store ufficiale, con eventuali sconti a fine stagione. A questa si aggiungono le seconde e terze maglie, i pantaloncini, le felpe, le sciarpe e tanti gadget disponibili sia nel negozio ufficiale allo stadio che online.
Determinare quanto spende in media un tifoso in merchandising non è semplice: c’è chi acquista ogni anno la nuova maglia e magari anche la giacca o il completo da allenamento, e chi invece si limita a pochi acquisti sporadici. Il merchandising non riguarda solo l’abbigliamento da gara: molti fan acquistano anche i capi casual del Toro per uso quotidiano, oppure gli oggetti da collezione e le edizioni speciali.
Dal punto di vista del club, gli incassi da merchandising e licensing sono una voce di ricavo commerciale importante, anche se non paragonabile a quella delle big. Per fare un confronto, la AS Roma ha dichiarato circa 22 milioni di euro annui da merchandising e royalties negli ultimi bilanci, mentre per una squadra come il Torino la cifra è molto più piccola.
Le spese indirette: Trasferte, pay TV e streaming
Oltre ai costi diretti, ci sono anche le spese indirette legate alla fede calcistica. Queste spesso vengono sottovalutate, ma incidono sul bilancio annuale del tifoso. In particolare, meritano attenzione i costi di trasferta e gli abbonamenti televisivi/streaming per seguire le partite.
- Viaggi e trasferte per le partite. I tifosi del Torino sono famosi per la loro presenza sia in casa che in trasferta. Nella stagione 2024/25 si sono registrati dei veri e propri esodi granata in alcune partite fuori casa: a Monza, a Parma, a Como, i settori ospiti erano gremiti di tifosi del Toro. Seguire la squadra in trasferta comporta però una spesa significativa. Consideriamo qualche scenario: per una trasferta relativamente vicina, ad esempio Milano o Genova, molti tifosi organizzano dei pullman di gruppo (il costo può variare tra 15 e 30 € a testa per viaggio A/R in giornata) oppure usano l’auto dividendo le spese di carburante e i pedaggi, più il biglietto del settore ospiti (di solito 20-30 € a partita). Una trasferta più lontana, come a Roma o a Napoli, può richiedere il treno ad alta velocità (50-100 €) o addirittura l’aereo, oltre eventualmente a una notte in hotel se la partita è in orario serale.
- Abbonamenti Pay TV e servizi streaming. Per tutti quei tifosi che non possono essere fisicamente allo stadio ogni domenica, c’è la spesa per guardare le partite in TV o online. Nel ciclo 2022-2024 i diritti della Serie A in Italia sono stati frammentati tra diverse piattaforme: la maggior parte delle partite su DAZN, alcune in co-esclusiva su Sky, più la Coppa Italia su Mediaset/Fininvest (Canale 5/Infinity). Questo significa che un tifoso che vuole vedere tutte le gare del Torino e del campionato deve sottoscrivere almeno un abbonamento principale (DAZN) e un secondo facoltativo (Sky) per avere anche i 3 match a giornata in co-esclusiva e gli altri contenuti calcistici. Quanto costa tutto ciò? Il costo minimo per seguire in TV la Serie A 2024/2025 di una squadra non impegnata nelle coppe europee è di circa 420 € all’anno. Chi opta per i pagamenti mensili e i pacchetti aggiuntivi può spendere di più, fino a circa 600-650 € annui.
A questo proposito, dobbiamo sottolineare che negli ultimi anni molti tifosi si sono lamentati per l’aumento dei costi e la frammentazione dell’offerta televisiva. Già nel 2018 solo il 29% degli italiani dichiarava di voler pagare per la pay TV calcistica. Nonostante questo, per un gran numero di tifosi lontani dallo stadio l’abbonamento TV/streaming resta l’unico modo per vivere tutte le emozioni del campionato e viene quindi considerato parte integrante delle spese da sostenere per seguire il Toro.
Quindi, essere tifosi del Torino nel 2024/25 comporta una spesa annua che può variare moltissimo in base alle scelte personali e alla situazione di ciascuno. Un tifoso abbonato in Curva, residente a Torino, che magari compra una sciarpa e nulla di più, e non scommette, potrebbe spendere intorno ai 250-300 € totali nel corso dell’anno. Un altro, fuori sede, che non va allo stadio ma paga DAZN e acquista la maglia nuova, può spendere sui 400-500 €. E c’è chi, sommando abbonamento allo stadio, abbonamento TV (per le trasferte), qualche viaggio fuori e le scommesse, arriva anche a 800-1000 € annuali.
La passione granata ha un valore inestimabile sul piano emotivo, ma come abbiamo visto ha anche un costo economico concreto e non trascurabile. Conoscere queste cifre aiuta a capire il sacrificio, in termini di tempo e di denaro, che migliaia di tifosi compiono per amore del Toro, e spiega perché le società come il Torino FC stiano cercando sempre più di venire incontro ai supporter (con prezzi agevolati, promozioni e offerte family). L’obiettivo è sempre lo stesso: mantenere gli stadi pieni e la passione viva, senza gravare eccessivamente sulle tasche di chi ogni anno, puntualmente, fa i conti pur di gridare “Forza Toro!” dalla tribuna o dal salotto di casa.
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