Le Biblioteche Civiche Torinesi ampliano la propria offerta culturale con una nuova collezione di oltre 190 giochi da tavolo, selezionati per fascia d’età e livello di esperienza, disponibili per l’uso gratuito in dieci sedi, dai grandi classici quali Memory, Trivial pursuit e Taboo fino ai più recenti Dobble, Dixit, 7 wonders e Root.
Ogni iscritto al sistema bibliotecario potrà richiedere un gioco per volta e utilizzarlo all’interno di una delle dieci sedi in cui è disponibile il servizio: Villa Amoretti, Cascina Marchesa, Italo Calvino, Luigi Carluccio, Don Lorenzo Milani, Alberto Geisser, Bianca Guidetti Serra, I ragazzi e le ragazze di Utøya, Primo Levi e Cesare Pavese. A ciò si aggiunge la selezione di videogiochi fruibili con le console della biblioteca civica Alberto Geisser.
Il gioco, in questo contesto, non è solo un’attività ricreativa, ma uno strumento educativo e relazionale, capace di attivare competenze cognitive, logiche, emotive e sociali. Favorisce la collaborazione, stimola la creatività, allena il pensiero critico, incoraggia l’espressione di sé. Esperienze internazionali e studi pedagogici confermano il valore del gioco come linguaggio accessibile e trasversale, capace di generare apprendimento, socializzazione e cittadinanza. Le linee guida dell’IFLA e dell’UNESCO lo riconoscono tra le risorse che la biblioteca pubblica può e deve offrire per garantire pari opportunità di accesso alla conoscenza, alla cultura e alla partecipazione.
La proposta si inserisce nell’ampio processo di trasformazione che sta interessando il sistema bibliotecario cittadino, orientato a rafforzare il ruolo delle biblioteche come ambienti dinamici, presìdi culturali di prossimità, in ascolto delle comunità e capaci di rispondere a bisogni educativi, relazionali e di benessere, in cui il sapere si costruisce anche attraverso il gioco, le relazioni e la condivisione. Il gioco da tavolo diventa parte integrante dei servizi delle biblioteche al pari della lettura, dell’ascolto, della visione, dell’incontro. Un invito a frequentare la biblioteca anche per esplorare nuove forme di lettura del mondo, in dialogo con i bisogni e i desideri della città che cambia.