"La risposta alle condizioni di lavoro inaccettabili delle lavoratrici e dei lavoratori in somministrazione in CFP impegnati presso il sito di IBLU, azienda del gruppo IREN, è stata inequivocabile. Oltre l’80% degli addetti ha aderito allo sciopero indetto da NIdiL Cgil Torino nei tre turni di lavoro. Le condizioni di lavoro determinate dalla gestione della Cooperativa che ha preso in appalto a seguito della terziarizzazione da parte di IBLU del settore della selezione, sono insostenibili", denuncia la Cgil in una lunga nota.
"Le continue vessazioni da parte dei responsabili dell’impianto, ore di straordinario non retribuite, continue modifiche alla turnazione, mancata garanzia delle ore di riposo tra un turno e l’altro e ulteriori e gravi inadempienze dal punto di vista della normativa su salute e sicurezza sono solo alcuni dei motivi che hanno spinto i lavoratori a dire basta e ad incrociare le braccia, bloccando la produzione completamente dal pomeriggio di ieri per due turni completi", sottolinea il sindacato.
Danilo Bonucci, segretario generale NIdiL CGIL Torino, dichiara: “La totale assenza di risposte da parte dell’utilizzatore alle continue denunce di NIdiL in questi mesi, ha avuto da parte dei lavoratori la giusta risposta. Ora auspichiamo che la Cooperativa prenda atto della situazione e voglia finalmente aprire un confronto serio per affrontare in maniera esaustiva i problemi e le condizioni che in questi mesi abbiamo denunciato. Oltremodo è incomprensibile, in tutta questa vicenda, la totale noncuranza e interesse da parte di IREN e del Comune di Torino, anche a fronte delle previsioni del protocollo siglato con le organizzazioni sindacali il 20 maggio scorso”.
Per Elena Palumbo, segretaria della Cgil di Torino, “il protocollo sugli appalti, firmato con il Comune di Torino, è lo strumento con cui, ai lavoratori impiegati negli appalti, viene riconosciuto un giusto salario e garantita la sicurezza sul lavoro. Auspichiamo, nel più breve tempo possibile, che questo protocollo venga esteso anche a tutte le partecipate perché, come in questo caso, si applicherebbero regole certe. Anche il Comune deve fare la sua parte, sensibilizzando le proprie controllate alla sua adesione e applicazione”.