Economia e lavoro - 13 giugno 2025, 07:00

Matteo Zanotti Russo, da Torino alla trincea del beauty: “Ho scritto questo libro per fermare una guerra”

Via delle Orfane, Torino. Un edificio anonimo, un citofono con su scritto “Valutazione sicurezza cosmetici”.
Niente loghi, niente slogan. Solo documenti, protocolli, test, normative.
È da qui che Matteo Zanotti Russo ha visto passare vent’anni di industria beauty. E da qui ha deciso di parlare.

Ho scritto questo libro per fermare una guerra,” dice. “La guerra del sospetto.”

Il libro si intitola “Le Big Biuti non cielo dikono!!1!”, e sì, è scritto proprio così.
Sgrammaticato, grottesco, disturbante. Come le etichette del marketing etico che prende di mira.
Ma dentro, c’è rigore. Dentro c’è un uomo che ha passato la vita a certificare la sicurezza di quello che milioni di persone si mettono sulla pelle.

Zanotti Russo non è un personaggio da conferenze. È uno che firma responsabilità penali.

Ha collaborato con aziende locali e multinazionali. Ha visto prodotti entrare nel mercato e poi uscirne per colpa di app, influencer, campagne di discredito.
“Oggi una crema può morire per un semaforo rosso virtuale. Anche se è perfettamente conforme alla legge.”

Lo so, è fastidioso sentirlo. Ma è proprio qui che si gioca tutto.

Il suo rapporto con Torino è profondo. Non solo come sede del suo lavoro, ma come città di metodo, razionalità, etica del silenzio.
“Qui ho imparato a rispettare la logica. A non urlare. Ma quando ti accorgi che l’urlo vince sulla competenza, o ti pieghi o parli.”

Ha scelto di parlare. Ma a modo suo: con ironia, con esempi concreti, con una rabbia lucida.
Nel libro racconta episodi da dietro le quinte:

Aziende costrette a rifare il packaging perché “visivamente poco green”.

Ingredienti sostituiti non perché pericolosi, ma perché “non raccontano bene”.

Clienti che si fidano più di una recensione che di un dossier regolatorio.

Il marketing ha preso il posto della tossicologia. Ma non ha gli strumenti per gestire la complessità.”

Zanotti non è nostalgico. Non rimpiange un’epoca d’oro.
Ma rivendica un sapere concreto, fatto di numeri, soglie, margini di sicurezza.
Un sapere che oggi viene ridicolizzato da chi confonde il concetto di “naturale” con quello di “innocuo”.

La disinformazione è la vera tossina. E Torino mi ha insegnato a neutralizzarla con la precisione, non con la paura.”

Il suo libro è una trincea. E Torino è il suo quartier generale.
Non cerca il centro dell’attenzione. Cerca chi ha gli strumenti per capire.

Chi lavora in questo settore ha il dovere di parlare. Ma deve sapere come. Il mio stile? Una battuta tagliente, seguita da una sentenza normativa.”

Torino oggi è piena di start-up beauty, laboratori, progetti “green”.
Ma pochi parlano di sicurezza vera. Zanotti lo fa.
Non per ideologia. Per responsabilità.

E mentre fuori si urla, nel suo studio continua a scorrere il silenzio dei dati.
Ma quel silenzio, con questo libro, ha finalmente trovato voce.

https://www.angelconsulting.eu/libro-matteo-zanotti-russo/





 



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