Economia e lavoro - 20 giugno 2025, 10:57

Protesta contro Federmeccanica, i metalmeccanici piemontesi bloccano Torino "Rinnovate il contratto"

Coinvolto dallo stallo oltre 350milq lavoratori in regione: "Inflazione galoppante, perdiamo potere d'acquisto"

I metalmeccanici piemontesi scendono in piazza a Torino per protestare contro il mancato rinnovo del contratto del settore a livello nazionale. Una trattativa che ha visto la rottura tra le parti ormai mesi fa e che non accenna a tornare d'attualità. 

350mila lavoratori in Piemonte 

E così oggi i lavoratori di tutto il Piemonte si sono dati appuntamento nel capoluogo piemontese, sfilando in corteo da Porta Susa a piazza Castello. Ed i numeri del comparto sono impressionanti: a livello regionale sono coinvolti 300-350mila operai, che da ben undici mesi attendono un nuovo contratto, per fare fronte anche ad un'inflazione galoppante. La richiesta sul tavolo è un aumento di 280 euro lordi al mese.

I commenti 

 "Oggi siamo qua - ha spiegato Tino Camerano, segretario generale Fim Cisl - dopo 5 giorni (40 ore) di sciopero. Federmeccanica non è in grado di presentarsi al tavolo per il rinnovo, necessario per recuperare il potere d'acquisto". "Il fatto di lasciare il lavoratore senza contratto è un modo pessimo per relazionarsi tra le parti" conclude.

"Nella nostra provincia - chiarisce Luigi Paone, segretario generale torinese della Uilm -  sono coinvolte 90 mila persone: 65 mila sono dell' indotto automotive di Stellantis, mentre le restanti sono legate alla Difesa come Leonardo e componentistica". "Dobbiamo riaprire la trattativa -aggiunge - per i lavoratori nelle aziende, ma anche per come noi intendiamo l'industria: serve l'aumento del salario, ma anche la riduzione dell'orario di lavoro per ridurre gli ammortizzatore sociali". 

"Serve poi meno precariato e più investimenti per la salute e sicurezza. Questi sono punti cardine, non si può mollare: se vogliamo fare rientrare i giovani in fabbrica dobbiamo dargli qualcosa diverso" conclude Paone.

"Il mancato rinnovo -  chiarisce Lino Malerba, della segretaria organizzativo Fiom CGIL Piemonte - ha un impatto sull' economia generale, con una contrazione dei consumi. Oltre a fare stare male le persone ed il paese, i lavoratori continuano a perdere potere d'acquisto e non recuperare quanto perso negli ultimi trent'anni".

“Siamo in piazza al fianco dei metalmeccanici, in migliaia anche a Torino, in sciopero per riconquistare il loro contratto nazionale. Le adesioni dalle fabbriche di tutto il Piemonte sono molto alte e il motivo è chiaro: il muro di Federmeccanica - un vero attacco alla contrattazione collettiva e alla funzione di tutela del contratto nazionale - deve cadere, anche i grandi gruppi si sono espressi per la riapertura della trattativa. I salari devono essere adeguati all’aumento del costo della vita e andare oltre l’inflazione, i contratti precari vanno resi stabili, servono sicurezza sui luoghi di lavoro e riduzione degli orari. Il rigetto della piattaforma, approvata da oltre il 98 per cento dei lavoratori, da parte delle controparti è un attacco inaccettabile alle pratiche democratiche e di organizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici, per ridurre ancora salari e diritti” dichiarano il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi, le consigliere regionali di AVS, Alice Ravinale e Valentina Cera, e la Capogruppo di Sinistra Ecologista a Torino, Sara Diena, presenti alla manifestazione dei metalmeccanici a Torino.