Politica - 20 giugno 2025, 16:36

Sopralluogo al Cpr: "Qui ragazzi che attendono in un limbo di conoscere il loro futuro"

La visita di una delegazione di consiglieri del Pd

La visita di una delegazione di consiglieri del Pd al Cpr

Questa mattina una delegazione dei consiglieri del Partito democratico in Consiglio Regionale composta dalla presidente Gianna Pentenero, dalla presidente dell’assemblea del Pd del Piemonte e consigliera regionale Nadia Conticelli, dai consiglieri Alberto Avetta e Simona PaonessaFilippo Garbassi segretario Gd Novara, Filippo Gambini responsabile legalità Gd Piemonte e dai Giovani democratici, ha visitato il Cpr di corso Brunelleschi per verificare  le condizioni degli ospiti, al momento 65.

Sebbene la struttura sia stata rinnovata e la gestione sia diversa rispetto alla precedente, il Cpr resta un non luogo nel quale i ragazzi, il più giovane ha compiuto 18 anni a gennaio, attendono in un limbo di sapere cosa ne sarà del loro futuro” così i consiglieri.

Tra gli ospiti ci sono persone che arrivano dal carcere, tra i quali un ragazzo accolto con idoneità fisica al 50%, con supporto psicologico; il Cpr pertanto è per loro un percorso successivo  quanto inutile. Non si capisce perché, infatti, se il soggetto deve essere rimpatriato, le procedure non possano essere fatte durante il periodo di reclusione e non dopo, quando ha già scontato la pena" aggiungono Conticelli, Avetta, Paonessa e Garbassi.

"Se in carcere si è reclusi per scontare una pena, in un centro di permanenza ci si finisce spesso per inadempienze burocratiche che sono in capo allo Stato inadempiente: ragazzi che hanno fatto richiesta dello status di rifugiato, alcuni hanno fatto percorsi scolastici, hanno frequentato i Cpia, lavorano in nero in attesa che lo stato agisca e che rinnovi il permesso di soggiorno - concludono -. Il Cpr è la rappresentazione plastica di uno Stato che non funziona ma che fa lo struzzo, preferendo usare i muscoli anziché affrontare i problemi. L’ incertezza nei percorsi di regolarizzazione, l’arresto in sostituzione dell’agire dei diritti,  creano possibili focolai di insicurezza sociale consegnando queste persone alla criminalità organizzata, al disagio mentale, all’esclusione".

 

Comunicato stampa