Attualità - 21 giugno 2025, 08:30

Africa Senza Confini: La Seconda Tappa dell'Avventura dei due amici Belgrano e Della Casa (Foto e video)

L'epica traversata africana dell'imperiese Francesco Belgrano e del torinese Filippo Della Casa prosegue, e dopo averci lasciato in Nigeria, i due avventurieri ci raccontano la seconda, avvincente fase del loro viaggio in moto, un sogno finalmente realizzato che li ha portati attraverso scenari mozzafiato e sfide inaspettate.

Francesco e Filippo, ben ritrovati! Il vostro 'Grande Viaggio in Africa' continua a ispirare e sono entusiasta di approfondire quest'avventura con voi. 

L'Africa è un continente di incommensurabile bellezza, ma sono sicuro che ci siano stati dei luoghi che vi hanno lasciato un segno davvero speciale. So che non è facile scegliere, ma potreste raccontarci qualche aneddoto indimenticabile, magari legato ai visti, alle sfide meccaniche, agli incontri con animali selvatici, alle condizioni delle strade o alla maestosità dei paesaggi che avete attraversato? 

Dopo la Nigeria come è proseguita l'avventura?

"Dalla Nigeria, il nostro viaggio è proseguito attraverso il Camerun, il Congo, l'Angola, la Namibia, il Sud Africa, lo Zimbabwe e la Tanzania, spiega Francesco Belgrano, ripercorrendo le tappe di un'impresa che definisce "un vero e proprio test di resistenza, per noi e per le moto”.

La traiettoria originale, che prevedeva di attraversare Somalia, Etiopia, Sudan ed Eritrea, è stata modificata a causa dei conflitti in corso in quelle regioni, portando i due amici a dirigersi verso l'Oman.

Parlateci delle Sfide del Viaggio: Visti, Meccanica e Logistica

Affrontare un continente come l'Africa in moto significa confrontarsi con una miriade di ostacoli. "Le difficoltà non sono mancate, soprattutto per quanto riguarda i visti," racconta Filippo Della Casa. "Ogni frontiera era una lotteria, con procedure burocratiche che potevano durare ore, se non giorni. A volte era più difficile ottenere un visto che attraversare una zona impervia!".

Non meno impegnativi sono stati i problemi meccanici. "Le nostre moto sono state messe a dura prova," ammette Francesco. "Tra buche, strade sterrate e temperature estreme, abbiamo avuto a che fare con guasti di ogni tipo. Ricordo un'attesa infinita per un pezzo di ricambio essenziale. Un pacco spedito via DHL, con pezzi urgenti e un PC, ci ha impiegato oltre un mese e mezzo per arrivare dall'Italia. L'infinita attesa ci ha fatto davvero mettere alla prova la pazienza".

Nonostante le difficoltà, avete trovato accoglienza dalla gente locale? 

"La disponibilità della gente del luogo è stata commovente," sottolinea Filippo con emozione. "In ogni paese che abbiamo attraversato, abbiamo incontrato persone fantastiche, pronte ad aiutarci, a offrirci un pasto o un posto dove dormire, anche con le poche risorse che avevano. È un aspetto del viaggio che ci porteremo sempre nel cuore".

Quali sono i paesaggi che vi hanno più colpito in questa seconda tappa? 

“Oltre alle sfide, il viaggio ha regalato momenti di pura meraviglia, l'Angola ad esempio, ci ha sorpreso con i suoi paesaggi incredibili - racconta Francesco - gli occhi che brillano al ricordo. Dalle coste atlantiche alle montagne, la varietà è sorprendente. E il deserto della Namibia… è qualcosa di indescrivibile. Dune che si estendono all'infinito, cieli stellati che ti fanno sentire piccolissimo. È stata un'esperienza quasi mistica".

Vi siete ritrovati spesso a dormire nella savana o a stretto contatto con animali feroci? 

“Gli incontri con la fauna selvatica sono stati un'altra costante, abbiamo visto elefanti attraversare le strada in Tanzania, giraffe brucare tranquillamente, e persino leoni a distanza di sicurezza nei parchi - afferma Filippo. Contrariamente a quanto si vede nei film, i leoni o altri grandi predatori non ti vengono a cercare. Ogni incontro era un promemoria della grandezza e della bellezza della natura africana".

Bilanci, rimpianti e Nuove Avventure all'Orizzonte?

“Dopo mesi di viaggio, l'esperienza africana è volta al termine. Cosa rifaremmo? Assolutamente tutto - risponde Francesco senza esitazione. Ogni difficoltà, ogni imprevisto ci ha insegnato qualcosa e ci ha reso più forti. Cosa non rifaremmo? Forse, saremmo più meticolosi nella pianificazione dei visti, ma a posteriori è facile dirlo!".

"I rimpianti?" riflette Filippo. "Forse non aver potuto attraversare i paesi che erano in guerra, ma la sicurezza viene prima di tutto. Ci è dispiaciuto non poter esplorare quelle culture e quei paesaggi, ma speriamo ci sia un'altra occasione in futuro".

“Il viaggio però non è finito! Adesso ci aspetta un'altra avventura nella penisola arabica, per poi proseguire verso l'Iraq e la Turchia. Il mondo è vasto e c'è ancora tanto da esplorare” - conclude Francesco. 

Questa fantastica avventura è la dimostrazione che con passione, determinazione e un pizzico di follia, i sogni possono davvero diventare realtà.

Seguite il viaggio su https://www.polarsteps.com/LiberiDiAndare/15726553-africa e guardate gli scatti migliori su https://www.instagram.com/liberi_di_andare?igsh=MWJmenBvZXBsMGF2cg%3D%3D&utm_source=qr 

Maurizio Losorgio