Cultura e spettacoli - 23 giugno 2025, 10:03

Musiche di corte con strumenti antichi al Castello di Pralormo per la Stefano Tempia

Domenica 29 giugno


Rievocando una tradizione di famiglia, quando nel 1700 Filippo Domenico Beraudo di Pralormo ospitava concerti, balletti e rappresentazioni teatrali in una zona del parco denominata Teatro di Verzura, i Conti Filippo e Consolata Beraudo di Pralormo aprono le sale del loro castello all’Accademia Corale Stefano Tempia, domenica 29 giugno alle ore 17, per il concerto Musica nelle corti d’Europa nell’ambito della Stagione 2025.

L’appuntamento celebra il connubio tra voci cameristiche e strumenti antichi con un repertorio ampio e diversificato che spazia tra i generi in auge tra il XVI e il XVII secolo. Protagonisti tre specialisti del repertorio antico: Alba Troiano (tiorba), Massimo Lombardi (liuto) e Massimo Sartori (viola da gamba) ai quali si uniscono alcune voci dell’Accademia corale Stefano Tempia specializzate nella musica antica, sotto la guida del Maestro Luigi Cociglio.

Contraddistingue l’evento anche l’impiego di alcuni strumenti poco conosciuti, come l’oud e la chitarra barocca. L’oud, considerato l’antenato del liuto europeo, è in auge in alcune tradizioni musicali del Mediterraneo, mentre la chitarra barocca, precursore della chitarra classica, si distingue per un suono più brillante e delicato. Per l’occasione, i proprietari Filippo e Consolata Beraudo di Pralormo espongono al Castello la Scrandola (Semanterion in latino) uno strumento usato in tempo di Quaresima, quando era vietato suonare le campane per il lutto della morte di Gesù Cristo. Il celebrante, secondo le fonti, usciva sul sagrato provocando un forte rumore attraverso le due grandi maniglie di ferro che battevano contro il legno per avvisare i fedeli dell’inizio delle celebrazioni. Ad accompagnare lo strumento, il volume Miscellanea del 1742, proveniente dalla Biblioteca Antica del Castello che conta 9mila volumi dal 1400 al 1900, che descrive proprio la Scrandola.

Il programma include brani anonimi del Cancionero de Palacio, preziosa testimonianza della musica cortigiana spagnola del Rinascimento, e opere di autori quali Gaspar Sanz, Toinot Arbeau e Josquin Desprez. Vengono inoltre affrontati temi legati alla natura e all’amore, esplorando compositori inglesi come Thomas Morley e John Dowland, senza dimenticare i contributi italiani di Orazio Vecchi e Adriano Banchieri, rappresentato dal celebre Contrappunto bestiale alla mente, un madrigale a quattro voci che gioca sul contrasto tra la serietà della polifonia rinascimentale e un contenuto burlesco, mescolando abilmente polifonia e ironia.

comunicato stampa