Scuola e formazione - 23 giugno 2025, 16:54

La tecnica di miscelazione di Michelle Di Falco conquista i giudici

La giovane bibianese è arrivata terza al concorso Grand Prix Ricola

Michelle Di Falco, seconda da destra

“Al momento della proclamazione, quando è stato annunciato il mio nome come terzo classificato nella categoria miglior tecnica, quasi non ci credevo. Non mi aspettavo di vincere, specialmente considerando l’alto livello del resto dei partecipanti” racconta emozionata Michelle Di Falco, 18 anni, residente a Bibiana e studentessa al quinto anno dell’Istituto Alberghiero Paire di Barge, che non appena ha sentito il suo nome, ha scambiato uno sguardo incredulo con il suo professore, l’osaschese Aldo Petrasso, che l’ha seguita e preparata dall’inizio alla fine del percorso.

Di Falco ha conquistato i giudici della nona edizione del concorso Grand Prix Ricola, che prevede la preparazione di un cocktail analcolico, con base una tisana Ricola.

Il concorso, organizzato dall’omonima azienda e da Ettore Diana, barman Aibes e campione del mondo nel 2012, si è tenuto lo scorso 23 maggio all’Istituto Alberghiero Giolitti di Torino e ha visto coinvolti 12 alunni di quattro istituti differenti.

La competizione si è svolta in un’unica batteria, dove ogni scuola presentava tre alunni. Non c’era una selezione progressiva a eliminazione, ma ogni studente si esibiva contemporaneamente agli altri, dovendo realizzare in sette minuti tre cocktail per gruppo, uno per ogni giudice.

Michelle ha gareggiato presentando un long drink dal sapore originale, un mix raffinato di succo di passion fruit, rum analcolico, succo d’ananas, albume d’uovo, sciroppo alla papaya e cocco, aceto balsamico, brillantini alimentari oro e infuso alla melissa limoncello Ricola.

“Essendo un cocktail di fantasia, la creatività è stata fondamentale. Per la creazione a scuola siamo partiti da una degustazione di tisane per capire la migliore diluizione. L’ispirazione per gli altri ingredienti mi è venuta invece per caso, trovando l’aceto balsamico in un magazzino della dispensa a scuola. La scelta è poi ricaduta su sapori esotici e tropicali per una base più decisa. L’albume d’uovo l’ho invece utilizzato per creare la schiumetta superficiale” spiega Di Falco, che ha dedicato tre pomeriggi solo per la fase iniziale di selezione degli ingredienti e sottolinea come “l’elemento più difficile da bilanciare è stato proprio l’aceto balsamico, bastava una goccia in più per sbilanciare il cocktail”.

Nonostante le difficoltà, proprio l’aceto balsamico è stata l’arma segreta che le è valsa il terzo posto, le note decise dell’ingrediente rompevano la dolcezza dei frutti tropicali, conferendo un perfetto equilibrio al mocktails.

Di Falco desidera continuare a investire nella propria passione, per trasformarla, coltivando i suoi studi, un giorno in un lavoro, con il desiderio di esplorare le continue evoluzioni e innovazioni del settore: “Il mondo dei cocktail è molto più complesso di come possa sembrare, richiede uno studio approfondito di ogni singolo ingrediente: la sua provenienza, le sue caratteristiche e come influenzerà il sapore finale. È una questione di dosaggi precisi; una goccia in più o in meno può fare un’enorme differenza”. Ma non solo: “È un settore che comporta una notevole pressione, specialmente in contesti di gara o lavorativi, dove i tempi sono molto stretti e non bisogna lasciare nulla al caso, dalla velocità, alla prestazione, al contatto con il cliente, tutto deve essere curato nel minimo dettaglio” conclude.

Asia Morosinotto