Fino a 9 insegnanti per una prima elementare: accade nell'Istituto Parri-Vian in Barriera di Lanzo, a causa dei tagli delle cattedre. Sono due scuole elementari - la Parri e la Capponi - e quattro dell'infanzia che offrono il tempo pieno a 40 ore, ma che negli ultimi anni hanno visto la scuola e le maestre fare salti mortali per riuscire a garantire il servizio, a discapito della qualità dell'offerta formativa di bambini e famiglie. Per questo motivo, questa mattina insegnanti e rsu sindacali di Cub Scuola hanno protestato di fronte all'Ufficio Scolastico Regionale di corso Vittorio per dire stop ai tagli alle cattedre.
Le testimonianze
"Gli insegnanti fanno di tutto per fare quadrare le 40 ore ma le condizioni non vanno bene - ha spiegato Anna, madre e insegnante -. Li invitiamo a venire nelle nostre classi, sedersi con noi e vedere come lavoriamo e se dopo questa settimana pensano ancora di dover tagliare. Mio figlio in prima elementare non è riuscito ad arrivare al corsivo, aveva due insegnanti curriculari e poi altri con poche ore".
Un'altra mamma, Margherita, con un figlio alla primaria e un altro alla materna ha raccontato che mancano anche le ore del sostegno, con il figlio con disabilità che spesso rimaneva da solo con l'insegnante curriculare. "Se vengono ridotti gli orari del tempo scolastico uno dei due genitori è costretto a licenziarsi, il tempo pieno è fondamentale nel 2025", ha detto.
Tagli delle ore
La riduzione delle ore ha effetti negativi sulla didattica e quindi sui bambini, nonostante gli sforzi degli insegnanti che si assumono responsabilità che non dovrebbero avere. Questo pesa ancora di più in un quartiere come Barriera di Lanzo, in Madonna di Campagna, dove la scuola è un importante sostegno per le famiglie, un presidio di socialità e di cultura in un territorio fragile.
"Le scuole si ritrovano di fronte a due dilemmi - ha spiegato Sara, rsa di Cub scuola - o tagliare il tempo scuola ai bambini, riducendolo a 36 o 33 ore, o tenere le 40 ore ma facendo quello che si chiama orario spezzatino, come alle medie o alle superiori. Quest'anno una prima elementare ha avuto 9 insegnanti su una classe, una prima dove si deve insegnare a leggere e scrivere. Questa situazione è insostenibile sia per le colleghe, perché lavorare in maniera frammentata e dispersiva sfinisce e destabilizza. E chiaramente ne ha risentito la qualità della didattica, quindi i bambini. Questi bambini quando escono da scuola sono abbandonati a loro stessi, la nostra scuola ha il 50% di alunni con background migratorio, accoglie tanti bambini rom, un numero elevato di bambini con il sostegno. Siamo qui per chiedere almeno una o due cattedre in più, che è il minimo per garantire almeno un tempo pieno dignitoso, ma siamo al limite".