S. Salvario / Lingotto - 26 giugno 2025, 17:18

Prima la ciclabile, poi il teleriscaldamento: via Nizza di nuovo sotto i ferri [FOTO]

La protesta dei residenti e della Circoscrizione, ma Iren assicura: "Interventi rapidi"

I nuovi semafori sono stati installati, la transenna davanti all'ultimo tratto di pista ciclabile (via Valenza-via Sommariva) finalmente rimossa. Ma la tregua è durata poco: in via Nizza si è tornati a scavare, questa volta per il rinnovo della rete di teleriscaldamento. Il cantiere - fanno sapere da Iren - sarà chiuso “entro i primi giorni della prossima settimana”, ma proseguirà subito dopo su via Vinovo, interessando gli isolati successivi.

La protesta

A protestare apertamente, nell'ultimo Consiglio di mercoledì sera, ci ha pensato Alberto Loi, coordinatore alla Viabilità della Circoscrizione 8. “La Città aveva appena finito di  installare i nuovi impianti semaforici davanti al parcheggio sotterraneo - spiega Loi - E adesso, proprio lì, partono i lavori per il teleriscaldamento. Serve una programmazione logica, non lavori a pezzi e bocconi che finiscono col vanificare ciò che è stato appena fatto”.

Una critica netta, rivolta a una mancanza di coordinamento tra i vari soggetti coinvolti nei cantieri cittadini, che spesso ricade su residenti e commercianti, costretti a convivere con strade chiuse, rumori e traffico per mesi. Nei giorni scorsi era stato il quartiere San Salvario a protestare.

Lavori per 30 milioni

Iren, dal canto suo, ricorda che gli interventi sono parte di un piano da oltre 30 milioni di euro per il rinnovo e l’estensione della rete torinese di teleriscaldamento.

I lavori, concentrati tra la primavera e l’autunno 2025, permetteranno di posare oltre 5,3 chilometri di nuove tubazioni - spiegano da Iren -. L’obiettivo è migliorare l’efficienza, ridurre le dispersioni e aumentare la resilienza del sistema”.

Nel complesso, l’intervento porterà all’allacciamento di 130 nuovi edifici e a un incremento della volumetria servita fino a 80 milioni di metri cubi. Circa 150 lavoratori saranno impiegati nei cantieri, tra risorse interne e imprese appaltatrici.

Numeri imponenti, ma che non placano la frustrazione di molti cittadini, che in alcune zone della città vedono strade aperte, richiuse e riaperte nel giro di pochi mesi.