Economia e lavoro - 27 giugno 2025, 12:00

Dazi, export e innovazione: accordo Confindustria- Intesa Sanpaolo da 17 miliardi. “Ripresa entro fine anno”

Rinnovato l’accordo operativo dal 2009 e che prevede 200 miliardi entro il 2028 in tutto il Paese. Cappellari: “Segnali positivi già entro il 2025 e poi nel 2026”

Diciassette miliardi di euro per le aziende del Piemonte. Ecco cosa prevede il nuovo accordo siglato da Confindustria e Intesa Sanpaolo, dalla durata quadriennale e che rinnova un rapporto che va avanti ormai dal 2009. A livello nazionale l’accordo pesa 200 miliardi fino al 2028.

Particolare attenzione sarà riferita a settori come Aerospazio, Energia (compreso l’idrogeno), Robotica, AI e scienze della vita. Il rapporto con la finanza è tattico e strategico- dice Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali di Torino - sia per gli investimenti che per aiutare le aziende in un momento straordinario in cui l’unica certezza è l’incertezza e pianificare a 3 o 5 anni è difficile tra mercati ballerini e novità che si scoprono ogni mattina”.

Focus sull’export

“Le aziende di questo territorio hanno l’export come centrale e stiamo affrontando il periodo considerando le filiere orizzontali e verticali, anche facendo leva su un protocollo importante come quello che stiamo firmando questa mattina. Anche per questo in Unione abbiamo aperto una merceologica legata alla Finanza, per dare supporto ancora più pronto alle nostre aziende che hanno la resilienza e la propensione a continuare a investire”.

Secondo gli studi presentati da Intesa Sanpaolo, soprattutto settori come la meccanica e gli alimentari sono esposti ai venti delle tensioni globali dei dazi Usa. 

Nuovi mercati 

Emirati Arabi e Paesi del Golfo, ma anche India, Cina e Stati emergenti come Brasile e Messico sono i territori cui può orientarsi l’economia esportatrice piemontese alla luce dei dubbi e delle difficoltà nei rapporti commerciali con gli States. 


“Questo protocollo ci aiuterà a continuare a fare il nostro lavoro e ad accelerare per essere pronti quando ci sarà una ripartenza globale: noi vogliamo esserci”.


Ripartenza a fine anno

“Veniamo da un 2024 e un primo trimestre 2025 non semplice dopo 26 mesi di produzione negativa e un export negativo nonostante la crescita nazionale e gli investimenti mostrano una domanda ancora molto lenta, con settori che soffrono più di altri. Ma siamo positivi: crediamo che già dalla fine di quest’anno ci sarà una ripartenza che poi vedremo meglio nel 2026. La vocazione produttiva è superiore alla media nazionale, così come il numero di laureati e la competenza”, dice Stefano Cappellari, direttore regionale Piemonte Nord, Valle D’Aosta e Sardegna. “Staremo vicini anche alle situazioni più difficili come l’automotive e la componentistica: vogliamo mappare le esigenze, se non di investimento, di gestione di un momento così difficile”.

Soldi, ma anche servizi, all’interno dell’accordo. “Vogliamo essere consulenti anche per affiancare le aziende in tematiche come la digitalizzazione che non è più rimandabile, ma anche l’intelligenza artificiale”.