Qui non si brinda per moda, né si apparecchiano tavole per stupire. La “Presa della Bastiglia” di Ceres ha trovato nel tempo un equilibrio solido, fatto di buone bottiglie, cucina di qualità e atmosfera rilassata. Nessun cerimoniale, nessun rito spettacolare: solo un appuntamento pensato per chi ama bere e mangiare con attenzione, senza rumore. Lo champagne è selezionato con cura, lontano dalle etichette inflazionate, e la cucina gli va incontro senza volerlo superare, cercando la misura più che l’effetto. Non si viene per fare qualcosa di speciale, ma per fare bene qualcosa di semplice, anche se tutt'altro che scontato. Il contesto naturale e la familiarità dei gesti fanno il resto: niente musica invadente, niente pose da gourmet, solo conversazioni pacate, calici pieni e piatti pensati con intelligenza. Un modo concreto e sincero di stare a tavola, che parla più al palato che all’immaginazione. E forse, proprio per questo, capace di lasciare il segno.
Champagne e cucina: l’essenziale al centro
Il cuore dell’evento è la selezione di champagne fatta da Francesco Eblovi e Samuele Riva. Francesco, fondatore del ristorante, ha costruito negli anni una cantina nella quale si trovano etichette di alto livello, spesso anche poco note al grande pubblico ma di grande valore qualitativo. E soprattutto conservate in modo che il tempo le valorizzi al meglio. Samuele, che ormai gioca un ruolo di primo piano nel ristorante, lavora in sintonia con questa scelta, proponendo piatti che non vogliono impressionare con tecniche appariscenti, ma sostenere e valorizzare il vino. L’attenzione dunque è rivolta all’equilibrio e alla precisione, non alla teatralità. Si punta a piatti essenziali nei quali, anche se eseguiti magistralmente, la materia prima è protagonista e non ha bisogno di effetti speciali. Un approccio che rifugge da mode passeggere e dai colpi di scena, preferendo un rigore che dà risultati concreti e soprattutto apprezzabili anche dagli intenditori più esigenti.
Se dietro un evento c’è una passione
La “Presa della Bastiglia”, seguendo una sua coerenza, è venuta rinnovandosi di anno in anno senza stravolgere una formula ormai ben collaudata: apprezzata per un verso da un pubblico di fedelissimi che non si perde un’edizione e accolta per l’altro con favore da chi, scoprendo per la prima volta questa opportunità, spesso finisce con l’intraprendere la strada di chi comincia a segnarsi la data già per l’anno successivo. Diciamocelo chiaro: bere champagne come accade al Ristorante Valli di Lanzo per la “Presa della Bastiglia” – sia per quanto riguarda la qualità delle etichette, sia per gli interessanti formati proposti, sia infine per le “vieille bouteille” che trovano posto in tavola – non solo non capita tutti i giorni, ma anche è decisamente raro. Né sarebbe possibile se Francesco, da sempre, non avesse una passione per lo champagne che anche definire smodata risulta ancora un eufemismo.
Quali Champagne per la Presa della Bastiglia 2025?
Anche tenuto conto del prezzo della serata (250 €), che tuttavia va rapportato al livello complessivo degli Champagne e di una cucina indubbiamente di alta qualità (parlo per esperienza consolidata negli anni!), immagino vogliate sapere quali saranno gli champagne proposti. Al riguardo, per tradizione, sui nomi delle etichette delle maison e dei récoltant che si berranno, vige un rigoroso segreto. Tuttavia, perlomeno sulle annate e sui formati, sono riuscito a strappare a Francesco e Samuele qualche informazione in più. Ad aprire la serata, con l’aperitivo, sarà dunque una selezione di Champagne 2008, mentre ad accompagnare la cena saranno un Magnum 1998, un Magnum 1992, seguiti da uno Champagne in bottiglia del 1999. Bocche cucite invece sulla “sorpresa” finale: della bollicina francese che chiuderà la serata (Per informazioni: 0123 53180) non mi è stata anticipata nemmeno l’annata!