Attualità - 09 luglio 2025, 07:10

Bidoni pieni e puzza per l'organico: il centro di Torino e i problemi del nuovo porta a porta

Per Amiat è un film già visto negli altri quartieri e rassicura: "Col tempo gli aggiustamenti"

Immagine di archivio di raccolta rifiuti

Bidoni pieni, tensioni tra residenti e commercianti, pochi passaggi per ritirare l'organico in estate. Sono questi i problemi maggiori della raccolta differenziata porta a porta della zona centro, emersi durante la commissione al verde della Circoscrizione 1 coordinata da Enrico Tamburini. A riportare le testimonianze dei cittadini sono stati i consiglieri, non solo dell'opposizione ma della stessa maggioranza che hanno segnalato diversi disservizi.

L'estensione del porta a porta

Lo scorso febbraio il porta a porta è stato introdotto nella parte rimanente del centro, proseguendo l'eliminazione dei cassonetti in corso partita nell'autunno 2023 nella circoscrizione 1. A maggio è terminata la progressiva estensione alle ultime zone del centro e del Quadrilatero Romano.

Le segnalazioni dei cittadini

Come riportato dalla capogruppo di Fratelli d'Italia, Elena Poggio, i maggiori problemi segnalati sono i sacchi dell'immondizia lasciati fuori dai bidoni e i cassonetti inadeguati per dimensioni e numero. Claudia Valentino, capogruppo di Sinistra in Comune - Angelo d'Orsi, ha posto il tema dello spostamento dei bidoni dai cortili all'esterno, una spesa per i condomini che non hanno un custode o un portinaio.

I consiglieri della maggioranza Antonietta Altamore (PD) e Francesco Martinez (Lista Civica Lo Russo) hanno riportato problemi di odori e igiene legati all'organico, soprattutto nel periodo estivo; di condivisione forzata tra residenti e locali commerciali, che crea situazioni conflittuali. "Il ritiro dell'organico due volte a settimana in estate non è sufficiente, soprattutto per i ristoranti - ha riportato Altamore - e anche questo problema è da risolvere con la separazione dei bidoni tra residenti e commercianti".

Lo spazio pubblico

Martinez, invece, si è concentrato sul consumo dello spazio pubblico in un quartiere delicato come il centro. "In alcuni casi, per alleggerire l'impatto - ha suggerito - potrebbe essere l'occasione per tornare a fare la raccolta interna ai condomini. Almeno la carta, la plastica e il vetro, dov'è possibile. Poi provare a collocare ecoisole esterne per chi non fa la differenziata".

Un residente di via Garibaldi, il signor Michele Somma, ha infine lamentato i disservizi e il dover pagare per un servizio in più: "Dobbiamo pagare una ditta per esporre i contenitori, è una tassa nascosta. Il centro è abbandonato e Amiat non risponde alle segnalazioni".

Le risposte di Amiat

Amiat è positiva. Il presidente Paola Bragantini, nel rispondere ai cittadini e ai consiglieri, ha parlato di problemi intrinsechi all'avvio di un progetto del genere, che verrà poi aggiustato col tempo. 

"Le stesse considerazioni le ho già sentite in ogni quartiere - ha risposto - È il film di quando parte il porta a porta, poi si trovano aggiustamenti del servizio da parte nostra e dei condomini, che trovano la quadra. Massima disponibilità a fare sopralluoghi, venire a vedere i singoli casi per cercare di aggiustare".