Attualità - 09 luglio 2025, 10:33

Blackout a Torino nord, la rabbia dei commercianti: "Fino a 12 ore di disagi, servono i risarcimenti"

Ireti: "Durante il picco cinque guasti simultanei". In arrivo nuove cabine primarie, ma basteranno?

Blackout a Torino nord, monta la rabbia dei commercianti

Estate a intermittenza per i quartieri Borgo Vittoria e Madonna di Campagna. Blackout continui, con interruzioni fino a 12 ore, hanno colpito attività commerciali e residenti, creando danni concreti e alimentando un crescente malcontento. L’ultimo episodio, il 2 luglio, ha lasciato nuovamente al buio intere strade, come via Chiesa della Salute e via Sospello.

Attività in ginocchio e richiesta di risarcimenti

Alcuni negozi, tra cui una gelateria e una panetteria-bar, sono stati costretti a chiudere per ore, perdendo incassi e merce. “Un disagio evidente”, commentano Alfredo Ballatore e Bruno Francavilla, coordinatori al Commercio e alla Viabilità della Circoscrizione 5, “che ha causato danni e ci spinge a chiedere chiarimenti e soluzioni concrete”.

Giovanni Scolaro, presidente dell’associazione via Chiesa della Salute, non le ha mandate a dire, sottolineando come le temperature (attorno ai 30°C) non siano state così eccezionali da giustificare i blackout. “Non basta dire che i condizionatori consumano troppo, negli ultimi 40 anni il mondo si è evoluto. I problemi sono altri”.

Ma per i commercianti diventa centrale la questione dei risarcimenti. A tal proposito la consigliera Carmela Ventra ha presentato un’interpellanza per chiedere la possibilità di uno sconto in bolletta per gli utenti danneggiati, ma il consigliere Luigi Martina (M5s) va oltre: “Non servono sconti, serve solo un vero risarcimento danni”.

Iren e Ireti: “Stress termico ed effetto domino”

Secondo Iren e Ireti, il disservizio ha radici nel caldo prolungato tra il 13 e il 16 giugno, che ha messo in crisi l’intera rete elettrica torinese. L’ingegner Sergio Manno di Ireti ha parlato di una rete “andata in stress termico ed elettrico”, con “cinque guasti contemporanei” che hanno reso difficile ogni tentativo di ripristino.

Non si è trattato di un guasto isolato ma di un effetto domino su una rete già fragile”, ha spiegato. Problemi che ormai “accadono ovunque” da circa cinque anni, ma l’infrastruttura torinese - ancora una volta - ha mostrato tutti i suoi punti deboli.

In arrivo nuove cabine primarie, ma servono spazi e tempo

Per risolvere il problema, la soluzione è costruire più cabine primarie, ma ciascuna richiede tra gli 8.000 e i 15.000 metri quadri. Due sono già in programma, Michelin e Bramante, e altre cinque sono in fase di progettazione con il Comune di Torino. "Queste nuove strutture potranno prevenire futuri blackout?" è la domanda del consigliere M5s,Pasquale Frisina. Solo il tempo darà una risposta.

Investimenti futuri e pressing politico

Iren ha previsto 630 milioni di euro per il potenziamento della rete elettrica torinese. Ma, come ammette il coordinatore al Bilancio Antonio Cuzzilla, dopo quanto accaduto, questi investimenti dovranno essere “rivalutati e ricalibrati” per rispondere davvero alle nuove esigenze.

Chiederemo al Comune di farsi carico delle richieste di risarcimento dei commercianti. I danni sono stati importanti, non possono restare senza risposta” è la conclusione affidata al presidente del centro civico, Alfredo Correnti.