Economia e lavoro - 21 luglio 2025, 07:00

Il piano di Trump scontenta sia i sostenitori del MAGA sia gli ucraini

Il presidente americano Trump ha annunciato la sua proposta destinata ai Paesi europei di vendere loro gli armamenti che poi cederanno all’Ucraina. Ha esplicitamente detto gli europei pagheranno per intero il costo delle armi e che saranno loro a cederle poi a Kiev. Come riferisce il sito Strumenti Politici, in questa maniera Trump voleva accontentare e tranquillizzare i cittadini e i politici americani suoi sostenitori, prendendo due piccioni con una fava. Vorrebbe infatti segnalare la distanza di Washington dal conflitto e ottenere ingenti profitti che coprano almeno parzialmente il buco lasciato da Biden con le sue generose elargizioni a Zelensky. 

Purtroppo per lui, invece, la reazione sul piano interno è stato di scetticismo o addirittura di contrarietà. Ai suoi alleati al Congresso e soprattutto all’opinione pubblica orientata verso il “MAGA” tutto ciò non basta: vogliono che gli USA escano dalla vicenda ucraina, proprio come promesso durante la campagna elettorale presidenziale. “Non è la nostra guerra”: era questo lo slogan prima e lo è anche adesso. Continua a scandirlo ad esempio la deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene, che chiede di uscire da tutti i conflitti in giro per il mondo nei quali Washington è impelagata fra aiuti militari o altri modi. Parla anche l’ex stratega di Trump Steve Bannon, che evidenzia il costante pericolo di escalation rappresentato dal comportamento di Zelensky. Dice che gli ucraini stanno diventando pericolosi perché ricevono armi dall’Occidene ma gli Stati Uniti non hanno più il controllo totale su di loro. Altri alla Casa Bianca ammettono che la semplice vendita di armi è solo un palliativo che attenua la rabbia dei MAGA e di quelli vogliono lasciare l’Ucraina, ma nella pratica si sentono traditi da Trump.









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