Politica - 04 agosto 2025, 13:50

Conticelli (Pd): "Approvata all'unanimità istituzione del fondo contro la violenza economica di genere"

Soddisfatta anche la Presidente del gruppo dem Pentenero: "Ok all'ordine del giorno per realizzare un welfare che include e sostiene"

La consigliera regionale del Pd Nadia Conticelli

"Il contrasto alla violenza economica entra tra le misure della Regione Piemonte contro la violenza di genere. Sono stati approvati all’unanimità i miei emendamenti al bilancio per istituire una linea di finanziamento dedicata ad azioni che contrastino la violenza economica, con un primo stanziamento di centomila euro e la possibilità di integrare i finanziamenti Inps per  cosiddetto il reddito di libertà.  Questo tipo di violenza rappresenta la punta di un iceberg in un Paese in cui  il 37per cento delle donne non ha un conto corrente autonomo. La dipendenza economica è tra le prime cause che impediscono alle donne di uscire da situazione di violenza fisica e/ psicologica". Lo dichiara la consigliera regionale del Partito democratico Nadia Conticelli

"E’ stato votato all’unanimità dall’assemblea del Consiglio anche  l’ordine del giorno a mia prima firma in cui il Consiglio regionale si impegna a includere la violenza economica nella legge 4 del 2016 per la tutela delle donne vittime di violenza - aggiunge Conticelli - La violenza di genere è una delle forme meno visibili, ma più pervasive, in grado di ostacolare l’autonomia, la libertà e la dignità delle donne. Tra le misure concrete proponiamo educazione finanziaria per le donne - conclude la consigliera dem -  sostegni economici per favorire la fuoriuscita dal nucleo familiare violento, agevolazioni fiscali per le imprese che assumano donne vittime di violenza".

Esprimo la mia soddisfazione per l’approvazione dell'ordine del giorno collegato all’Assestamento di Bilancio che impegna la Giunta regionale a intervenire con urgenza per ripensare il welfare regionale, renderlo sostenibile e universale, e a dedicare tutte le risorse necessarie, provenienti dall’extra gettito IRPEF, per garantire il pieno riconoscimento dei diritti dei cittadini e delle cittadine piemontesi in materia di cura e assistenza per la non autosufficienza, incrementando gli investimenti sia per quanto riguarda l’assistenza domiciliare che quella residenziale e semi-residenziale. Il sistema socio-sanitario piemontese, infatti, è al collasso. L’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle malattie croniche e la crescita della domanda di assistenza stanno mettendo a dura prova un modello che, pur essendo stato fondamentale per le nostre comunità, oggi rischia di non reggere più” spiega la Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale Gianna Pentenero.

Oltre 23.000 persone non autosufficienti sono in lista d’attesa per un posto in RSA, e molte altre stanno ancora attendendo di essere valutate. il Patto per un welfare innovativo e sostenibile esclude semi-residenzialità, domiciliarità e servizi territoriali. Su tali settori non sono pertanto allo stato previsti aumenti delle risorse destinate - aggravando ulteriormente la situazione e mettendo seriamente a rischio la tenuta del welfare piemontese – tanto per quanto riguarda la continuità dei percorsi di assistenza che per quanto riguarda gli attuali livelli occupazionali, l’adeguatezza dei salari e delle condizioni di lavoro. Occorrono con urgenza azioni concrete: attivare i tavoli di lavoro previsti, aumentare il budget sanitario, estendere gli aumenti tariffari anche ai servizi semiresidenziali, domiciliari e territoriali” aggiunge la Presidente Pentenero.

“E’ necessario – prosegue Gianna Pentenero - garantire gli aumenti salariali previsti dal nuovo contratto collettivo per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative sociali. Parliamo di oltre 30.000 persone che ogni giorno garantiscono assistenza, cura e dignità ai più fragili. Non possiamo permettere che il loro lavoro venga svalutato o reso insostenibile. La Regione deve dare indicazioni chiare alle ASL sulla spesa per la non autosufficienza, garantire la piena operatività delle strutture e attivare un confronto serio con ANCI Piemonte per tutelare anche i servizi gestiti direttamente dagli enti locali”.

“Ribadisco, ancora una volta, che il welfare non rappresenta un costo, ma un investimento per il futuro della nostra comunità. Il Piemonte ha bisogno di un sistema che metta al centro le persone, i territori e chi ogni giorno lavora per garantire assistenza e inclusione” conclude Pentenero.

comunicato stampa