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Attualità | 15 agosto 2025, 15:35

Il dialogo interreligioso di Pinerolo approda al Dicastero vaticano

Papa Leone XIV ha inserito il vescovo Derio Olivero tra i componenti dell’organismo

Il vescovo di Pinerolo Derio Olivero

Il vescovo di Pinerolo Derio Olivero

La Diocesi di Pinerolo, nella sua piccola realtà, può rappresentare un esempio di comunità dove mettere in pratica il dialogo interreligioso, per la presenza delle comunità cattolica, valdese, ortodossa e musulmana. Il lavoro svolto da monsignor Derio Olivero nella commissione episcopale della Conferenza Episcopale Italiana per l’ecumenismo e il dialogo, di cui è presidente dal 2021, è stato valorizzato dalla nomina tra i membri del Dicastero per il Dialogo Interreligioso.

Il vescovo Olivero è il rappresentante dell’Italia. “Ho ricevuto con piacevole sorpresa da Papa Leone XIV l’incarico in questo Dicastero, l’organo che per il Vaticano si occupa della comunicazione con le religioni di tutto il pianeta. Il fatto che ci sia un italiano sostiene il riconoscimento del lavoro che si fa in Italia in questo ambito e nello stesso tempo è una bella occasione per noi per avere un occhio sul mondo intero, per allargare lo sguardo in questo periodo storico”, commenta.

Un periodo in cui i conflitti in atto su un piano globale rendono molto difficile il dialogo a qualunque livello, creando delle fratture: a Gaza tra ebrei e musulmani, in Ucraina e Russia all’interno del mondo ortodosso. “Questo genera una rottura anche nel nostro stesso dialogo con ebrei, musulmani e ortodossi, perché diventa complicato inserirsi all’interno di questo meccanismo” argomenta.

Localmente però la presenza di differenti comunità religiose nella Diocesi di Pinerolo può costituire un vantaggio e diventare significativo. Il dialogo interreligioso può partire da qui. E, in certe forme, è già stato intrapreso: “Tra cattolici e valdesi ha una storia lunga e ricca, ma negli ultimi anni si è inserita una comunità molto viva di ortodossi, quindi stiamo imparando a gestire una conversazione a tre nel mondo cristiano – spiega il vescovo, riferendosi alla chiesa di Santo Stefano il Grande –. A Pinerolo c’è anche una bella comunità islamica con il proprio luogo di culto, la moschea Tauba, con cui mi pare si sia avviato un buon rapporto. Con i quattro pastori cristiani di comunità evangeliche presenti nel Pinerolese, invece, abbiamo ancora pochi rapporti”.

Si tratta quindi di un costante allenamento, che mette alla prova la Chiesa a Pinerolo, in Italia e nel mondo intero. “L’ecumenismo ci interroga sull’essere davvero, come credenti cristiani, dei testimoni di dialogo nella società. Credo che esso si sposti sempre di più nello spazio pubblico, diventando una sfida alla religione, qualunque essa sia. ‘Quanto la religione è capace di coesione sociale?’ è la domanda da farsi per il futuro del dialogo interreligioso” conclude.

Sabina Comba

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