Scuola e formazione - 19 agosto 2025, 08:10

La laurea del futuro: il primo ingegnere quantistico d'Italia al Politecnico di Torino [INTERVISTA]

Alla base della passione c'è anche la filosofia: "Il quantum ha implicazioni filosofiche, ti spinge verso i limiti della natura"

Il Politecnico di Torino ha formato il primo ingegnere quantistico d'Italia. Si chiama Marco Parentin, ha 24 anni ed è nato a Trieste, dove ha conseguito la triennale in Ingegneria Elettronica e Informatica. L'interesse per la quantistica l'ha convinto a iscriversi al Poli, in questo nuovo corso di studi magistrale - Quantum Engineering - che ha preso il via neanche due anni fa. Marco è stato il più veloce e si è laureato nella sessione di luglio: "Non sono stato più bravo dei miei colleghi di corso, ho avuto fortuna - ha raccontato con umiltà - ho fatto presto grazie a un progetto ben definito, e per questo voglio ringraziare i miei relatori".

Come è nata la passione per questo settore?

Provenendo da ingegneria elettronica e informatica a Trieste ero incerto su come proseguire, stavo già guardando a, Politecnico di Torino per la magistrale. All'ultimo anno di triennale ho maturato interesse per la fisica quantistica tramite letture personali e seguendo corsi extracurriculari. Questo corso metteva insieme i miei interessi elettronici e quantistici: mi sono sempre interessate la fisica e la matematica che ci stanno dietro, ma anche la filosofia.

Cosa c'entra la filosofia con la quantistica?

Il quantum ha anche implicazioni filosofiche e la filosofia mi ha sempre interessato. Il mondo delle particelle è qualcosa di intangibile e affascinante perché ti spinge verso i limiti della natura, mi piace l'idea di manipolare cose invisibili e renderle utili per qualcosa di pratico. È un mondo molto controintuitivo e quasi paradossale.

Questo corso di laurea ha applicazioni molto pratiche, quali sono quelle che preferisci?

Sono interessato alle applicazioni riguardo la comunicazione quantistica, la crittografia quantistica - che si occupa di comunicare senza potere essere intercettati - e la commutazione quantistica, cioè l'idea di costruire degli algoritmi che siano utilizzabili all'interno di un computer quantistico.

Pensi di voler proseguire con la ricerca?

Vorrei continuare con un dottorato, al momento mi piace l'idea di continuare nel mondo accademico, poi si vedrà.

Consigli questo percorso?

Consiglio questo corso per chi è appassionato e per chi vuole andare ai limiti della conoscenza tecnologica. Ovviamente è un corso di nicchia rispetto ad altri, farlo è una scelta coraggiosa. Nel mondo del lavoro in Italia non ci sono ancora tantissime aziende che se ne occupano, ma in prospettiva è un bell'investimento.

 Come raccontato dal referente del corso di studi, il professor Matteo Cocuzza - docente del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico di Torino - la Laurea Magistrale in Quantum Engineering è la prima di questo tipo in Italia proprio per le applicazioni pratiche che vengono studiate, rispetto ai corsi di laurea in fisica quantistica. "Gli studenti studiano i principi complessi legati al mondo della quantistica come la fisica e la matematica - ha spiegato Cocuzza - che vengono non solo studiati come scienze di base, ma direttamente attraverso i macchinari a cui possano essere applicati. Esempi concreti sono la comunicazione quantistica, o il calcolo quantistico come il computing super performante, o ancora sensori quantistici".

Precedentemente il Politecnico aveva attivato un Master su questo tema ma ha deciso di trasformarlo in un corso di laurea magistrale per l'interesse mostrato dagli studenti, che andavano a cercarlo all'estero, e delle aziende, che iniziano a chiedere figure di questo tipo. "Gli ingegneri quantistici sono ricercati nel settore dei servizi finanziari e bancari, per attività come l'ottimizzazione di portafogli, oppure le aziende di telecomunicazioni o della difesa. È importante far crescere questo settore di studi in Italia altrimenti entro 10 anni c'è il rischio di dipendere dal know-how straniero".
Da maggio, proprio al Politecnico è presente uno dei primi computer quantistici d'Italia. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Links e l'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM), gli studenti di Quantum Engineering potranno utilizzare direttamente il computer quantistico dell'azienda finlandese IQM Quantum Computers, senza bisogno di simulatori.