Attualità - 25 agosto 2025, 19:44

Partita dall’uva, la Pro loco di San Secondo di Pinerolo compie cinquant’anni

Il primo presidente Fiore rievoca gli anni successivi alla creazione dell’associazione, avvenuta nel 1975, e l’attuale, Virtuoso, lancia un appello: “Abbiamo bisogno di pensionati”

(Foto di repertorio)

Tutto è partito dall’uva e da un gruppo di amici attivi nell’associazionismo agricolo. La Pro loco di San Secondo di Pinerolo quest’anno compie cinquant’anni, Mauro Fiore, il primo presidente, ne rievoca la nascita: “L’idea partì da un gruppo di amici di cui facevo parte e che si ritrovava già al club 3P, associazione giovanile di coltivatori agricoli. Tra le nostre attività c’era quella di organizzare a marzo la Fiera di San Giuseppe in collaborazione con il Comune”. Con lui gli amici Renato Bertea e Bruno Gardiol, a cui si aggiunsero altri giovani come Marco Avaro, Lorenzo Granero e Guglielmo Collino.

Gli amici e il gruppo promotore

Nel 1975, proprio sull’esempio del Comune vicino, si fece strada l’idea di organizzare una Pro loco che si potesse dedicare agli eventi: “A quel punto anche l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Barbero, decise di contribuire alla nascita dell’associazione e organizzò l’assemblea pubblica che, a ottobre 1975, mi elesse presidente” continua Fiore. Il gruppo promotore dunque si allargò a 129 persone e durante la prima assemblea, il 4 ottobre 1975, nominò il direttivo presieduto da Fiore e composto da Marco Avaro, Enrico Basoletto, Guglielmo e Nella Collino, Francesco Di Leone, Antonio e Fernando Gallea, Bruno Gardiol, Lorenzo Granero.

Tra le prime proposte della nuova associazione ci fu la creazione di una scuola di musica gratuita.

Fiore rimase presidente per un breve periodo perché la sua collaborazione con il giornale ‘La Lanterna venne considerata incompatibile’: “Mi sostituì quindi Fernando Gallea a cui subentrò Marco Avaro, ma tornai in carica a fine del 1976 e ci rimasi fino al 1979”.

La Festa dell’Uva e le vittorie sportive

In quegli anni l’associazione fu molto attiva: “Nel 1976 iniziammo anche noi ad organizzare la Festa dell’Uva, una domenica prima di quella di Bricherasio. Fu una soddisfazione enorme vedere quanta gente si radunava in piazza per l’occasione”. Fiore ricorda anche con orgoglio il primo posto conquistato dalla Pro loco di San Secondo alla prima edizione del Palio dei Comuni: “Era una competizione sportiva lanciata nel 1976 dal settimanale l’Eco del Chisone e si svolgeva a Cumiana ai Laghi Baite. Vincemmo proprio la prima edizione”. Le gimkane automobilistiche e trattoristiche, le corse podistiche, sono altre iniziative fiorite proprio a partire dalla fine degli anni Settanta. Solo successivamente arrivò quello oggi si chiama il Palio delle Contrade ma che la Pro loco ‘ereditò’ dall’Unione sportiva: “Inizialmente si chiamava il Palio dei Borghi e coinvolgeva tutti gli abitanti suddivisi in quatto borghi: ‘Di sotto’, ‘Di sopra’, ‘Miradolo’ e ‘Nuovo’”.

Ma la Pro loco non organizzava solo manifestazioni: toccati dal terremoto del Friuli del 1976, i soci lanciarono una raccolta fondi che permise di donare un milione e duecentomila lire al Comune di Gemona.

Dalla scuola al municipio: le sedi

“Eravamo un gruppo unito, affiatato, in cui si poteva parlare liberamente e questo è garanzia di una buona riuscita degli eventi” commenta Fiore.

Dopo di lui si susseguirono gli altri presidenti, a partire da Franco Granero: “Toccò poi a Grazzini, Sadone, Mussotti, D’Agostino. Con la presidenza di Edoardo Martinat si aprì l’epoca dei giovani e a lui successe Eleonora Capitani e poi Flavio Virtuoso”.

Non è facile ripercorrere la storia dell’attività dell’associazione perché parte dalla documentazione è andata perduta a seguito del passaggio da una sede all’altra: “Iniziammo a ritrovarci in una stanzetta delle scuole elementari, poi passammo nel locale dove c’era l’esattoria, dove ora c’è all’attuale hotel San Secondo. Le sedi successive furono in Casa Richieri e in un locale a fianco di quello che oggi è il Joker Cafè di via Repubblica. Poi, la sede divenne il Polivalente di via Roma e, infine, il locale dov’è ora, sotto il municipio”.

Il futuro della Pro loco

Il futuro della Pro loco ora è in mano al direttivo guidato da Flavio Virtuoso che spiega: “È diventato complicato organizzare gli eventi perché sono nate tantissime incombenze burocratiche e perché le spese sono sempre maggiori. Per questo una delle attività più impegnative è diventata la raccolta di sponsor”. Gli fa eco Fiore che quando ha lasciato la carica di presidente ha continuato comunque a seguire l’attività dell’associazione: “Le responsabilità oggi sono quadruplicate per questo è ancora più importante che le Pro loco siano guidate da un gruppo affiatato che faccia da traino a tutti gli altri”.

A questo proposito, Virtuoso lancia un appello: “Abbiamo bisogno di pensionati che abbiano voglia di aiutarci. Buona parte dei membri dell’associazione infatti è artigiano e trascorre buona parte della giornata al lavoro: servono persone con più tempo libero”.

Elisa Rollino