Attualità - 05 settembre 2025, 15:22

Dalla disoccupazione alla povertà, il disagio abita a Torino nord

Tra le aree con più problematiche Borgata Montebianco, Villaggio Snia, Aurora e Borgata Monterosa

Il quartiere Barriera di Milano

Dalla disoccupazione, alla povertà sino alla bassa istruzione, il disagio abita a Torino nord. A metterlo nero su bianco la ricerca elaborata e presentata in Commissione Lavoro dall'Istat che, dopo aver diviso il capoluogo piemontese in 94 aree sub-comunali, ha analizzato le caratteristiche demografiche, economiche e sociali di ciascun territorio. E nelle Circoscrizioni 5 e 6 si concentrano le maggiori criticità.

Le zone più disagiate 

Andando a guardare nel dettaglio i dati, in base a nove indicatori sono zona "rossa" Borgata Montebianco (Barriera di Milano), Villaggio Snia (corso Vercelli), Borgata Aurora, Borgata Monterosa, Regio Parco, Nuova Barriera di Milano, Borgata Lucento, Villaretto, Falchera e Borgata Vittoria. 

Aree dove abitano molti stranieri e dov'è l'età media è anche più bassa rispetto a quella del resto del capoluogo. E proprio questi ragazzi e ragazze extracomunitari, di prima e seconda generazione, si confrontano con problemi importanti: mancanza di lavoro, precarietà occupazionale ed uscita precoce dal mondo della scuola. 

Le case costano meno

Qui le case costano meno che in altre zone di Torino, ma si registra anche il maggior tasso di sovraffollamento negli appartamenti e si concentrano le famiglie più povere.

Le zone dove si vive meglio

Al contrario nelle aree di Torino più avvantaggiate, abitano meno stranieri e la popolazione mediamente è più anziana. Le zone del capoluogo dove si vive meglio si concentrano tutte tra il centro/Crocetta, Santa Rita e la precollina. Svettano in cima alla classifica del bel vivere Comandi Militari/Porta Susa, Mercato del bestiame/aiuola Martini, Ospedale Mauriziano, Boringhieri (piazza Adriano), Vecchia piazza d'Armi, Pilonetto e piazza San Carlo/piazza Carlo Felice.

In queste aree il tasso di occupazione è elevato anche tra i giovani, ci sono pochi lavoratori precari, i valori immobiliari sono alti e le maggior parte delle persone ha il diploma di scuola superiore se non un titolo di studio più alto.