Politica - 10 settembre 2025, 15:03

Fondazione Via Maestra, il bando del supereroe: missione impossibile per il nuovo Direttore

I consiglieri Accorsi e Dei all’attacco: "Chiedono un super Direttore ma lo pagano da precario"

Un bando che "chiede tutto, prevede tutto ed esige l’impossibile". Così i consiglieri comunali della Coalizione Civica Venariese 2026, Andrea Accorsi e Andrea Dei, definiscono la selezione indetta dalla Fondazione Via Maestra per il nuovo Direttore, con scadenza il 15 settembre.

Secondo i due esponenti, il profilo richiesto non avrebbe nulla di ordinario: manager dei beni culturali, esperto di comunicazione, fundraiser, gestore di risorse economiche e umane, referente per la sicurezza, interlocutore istituzionale capace di tenere rapporti con scuole, sponsor, università e associazioni, nonché regista e ideatore di eventi e rassegne.

"Praticamente un supereroe della cultura –ha commentato il consigliere della Coalizione Civica Venariese 2026, Andrea Accorsi– ma con un contratto part-time da 24 ore settimanali e una retribuzione di 48 mila euro lordi annui. Senza dimenticare la reperibilità serale e festiva".

L’incarico prevede anche la regia dell’Hub della Cultura di Venaria Reale, un progetto che sulla carta dovrebbe includere museo, archivio, spazi per coworking, un auditorium da 260 posti e sale polifunzionali. "Se già oggi il Teatro Concordia è gestito da un Direttore a tempo pieno, con uno stipendio ben più elevato, è evidente che qualcosa non torni – ha aggiunto Accorsi –. Come si può pensare di affidare un sistema così complesso a una figura pagata meno, con meno ore a disposizione, ma con responsabilità moltiplicate?".

Per i consiglieri, il confronto con la realtà attuale è inevitabile: l’attuale Direttore artistico, con un carico di lavoro inferiore, è retribuito in modo più adeguato. "Qualcuno potrebbe anche pensare che abbia meno capacità del futuro super Direttore – ha sottolineato il consigliere della Coalizione Civica Venariese 2026, Andrea Dei –. Ma la verità è un’altra: qui non si tratta di capacità, bensì di una missione semplicemente impossibile".

Alla critica sulle condizioni contrattuali si aggiunge anche quella sulla trasparenza. I due esponenti ricordano infatti di aver chiesto la documentazione relativa allo studio di fattibilità dell’Hub della Cultura, con particolare riferimento ai costi e alla gestione. "Nonostante la richiesta chiara e dettagliata – ha rimarcato Accorsi – non ci è stato fornito alcun dato concreto. E questo alimenta il sospetto che il progetto sia molto più fumo che arrosto".

Una posizione netta, che mette in discussione la sostenibilità dell’intero disegno culturale cittadino. "Siamo di fronte all’ennesimo caso in cui per fare cultura bisogna essere onnipresenti, onniscienti e invisibili – ha concluso Dei –. Auguri a chi accetterà: la vera domanda è per quanto tempo riuscirà a resistere".

comunicazione politica