Viabilità e trasporti - 17 settembre 2025, 09:44

Il nuovo Ponte Preti ancora a rischio: da Roma 5 mesi di silenzio sulla risorse

Potrebbe non vedere la luce l'infrastruttura essenziale per i collegamenti nel Canavese

La protesta dei sindaci del territorio

Dopo la speranza degli scorsi mesi, sono nuovamente a rischio i fondi per il nuovo Ponte Preti di Strambinello, essenziale per i collegamenti nel Canavese. Entro l' 11 aprile il Ministero dei Trasporti avrebbe dovuto pubblicare il decreto con i 61 milioni di euro per il rinnovo delle infrastrutture del Torinese.

Cinque mesi di silenzio 

Ma a distanza di cinque mesi tutto tace. Nonostante le rassicurazioni del presidente Alberto Cirio e dell'assessore Marco Gabusi che in primavera affermavano: "Abbiamo ottenuto la proroga dei fondi fino al 31 dicembre 2025, salvando risorse fondamentali per la sicurezza della Regione".

I problemi 

In questo elenco c'è anche il Ponte Preti, che risale al 1920 e su cui al momento non passano due tir in contemporanea. E dire che sono centinaia i mezzi che quotidianamente viaggiano tra Castellamonte ed Ivrea lungo la statale 565. Nel 2019 erano stati stanziati 19,5 milioni dall'allora ministro Paola De Michelin. 

Il decreto varato l'anno scorso dal governo Meloni fissava però al 31 dicembre 2024 il termine per l'aggiudicazione dei lavori relativi alla sicurezza e alla ricostruzione dei ponti sul bacino del Po.

Una scadenza appunto prorogata a fine 2025, ma al momento non è stata pubblicata la graduatoria ministeriale per la conferma dei finanziamenti. Senza quella lista le risorse promesse restano sulla carta.

Ad oggi non si hanno notizie dal MIT della manifestazione d’interesse trasmessa lo scorso 7 marzo da Città Metropolitana di Torino sulle infrastrutture del Torinese.

Il commento 

E la Giunta regionale, sollecitata ieri dal consigliere Regionale del PD Alberto Avetta, ha rimandato la palla non a Roma, ma agli uffici di corso Inghilterra. E anche se il Ministero approvasse ora la graduatoria, sarebbe comunque troppo tardi per permettere alla Città Metropolitana di concludere le progettazioni entro il 31 dicembre 2025.

"Dopo la passerella del Presidente Cirio sul Ponte Preti e finiti i festeggiamenti per aver scongiurato il definanziamento di un’opera infrastrutturale così importante per il territorio canavesano, - commenta Avetta - la Giunta regionale torna a praticare la tattica dell’opossum, evitando di porre domande scomode agli amici dei Ministeri romani". "Stando così le cose mi pare tanto l’ennesima presa in giro nei confronti degli amministratori e dei cittadini che si erano mobilitati per evitare lo scippo di risorse per il nuovo Ponte Preti", conclude l'esponente dem.


"Roma dica se ci sono i soldi sottratti"

Oltre al Ponte Preti, la Città Metropolitana ha presentato la richiesta di proroga dei termini per altre importanti infrastrutture del territorio, per un totale di 61 milioni di euro. In elenco figurano il nuovo ponte di Castiglione, la manutenzione del nuovo ponte di Verolengo, di Crescentino e Villafranca.

Il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo aveva personalmente consegnato al ministro Matteo Salvini, lo scorso 28 luglio all'inaugurazione della seconda canna del Frejus, l'elenco delle infrastrutture da finanziare. "È dall'11 aprile - spiega Suppo - che la Città Metropolitana aspetta di sapere se i soldi che gli sono stati sottratti dal Ministero possono tornare nella sua disponibilità, per realizzare importanti opere a favore del territorio".

"Ora che il tempo delle passerelle elettorali è finito - aggiunge - sarebbe il caso di capire se questi soldi per davvero ci sono, che intenzioni ha il MIT, che in tutti questi mesi non ha risposto ad una sola mail mandata e ha sempre dato risposte evasive alle interlocuzioni informali che ci sono state tra gli uffici". "Questi soldi ci sono stati tolti a fine anno perché da Roma ci hanno detto che gli enti locali non erano in grado di spenderli: ecco abbiamo la dimostrazione che è esattamente il contrario", conclude Suppo.