Scuola e formazione - 25 settembre 2025, 18:36

Rimane in coma dopo il salto con l’asta, 8 anni dopo si laurea in Scienze Motorie [FOTO]

L'incredibile storia di Jacopo Lacassia, l'atleta 28enne che non ha mai smesso di inseguire i suoi sogni

Jacopo Lacassia

Il 31 marzo 2017 la sua vita si è fermata in una frazione di secondo, in una caduta da oltre cinque metri durante un raduno nazionale di salto con l’asta a Modena. Per 29 giorni è rimasto in coma, i medici non davano speranze: al massimo, dicevano, avrebbe potuto sopravvivere con gravi danni cognitivi permanenti. Oggi, otto anni dopo, Jacopo Lacassia - classe 1997, torinese, atleta della Safatletica prossimo ai 28 anni - è laureato magistrale in Scienze Motorie al Suism e campione paralimpico di velocità. Una parabola umana e sportiva che sembra scritta per dimostrare che la resilienza non è solo una parola.

Una vita per lo sport

Jacopo nasce e cresce nello sport: karate, basket, baseball, poi l’atletica leggera con la Safatletica. Le prove multiple, fino alla scelta dell’asta. "Il decathlon era la mia passione - racconta -, poi ho deciso di concentrarmi sul salto con l’asta. Mi stavo allenando sopra i 5 metri, speravo nella nazionale". Invece, quel giorno di fine marzo, un maledetto incidente lo fece cadere oltre il tappetone. Operato d’urgenza, gli viene praticata una craniectomia per salvarlo.

L’11 aprile, nel giorno del compleanno del fratello minore, Jacopo riapre gli occhi. Un segno. Da lì comincia una lenta e sorprendente risalita: sette mesi di ospedale, poi il ritorno a scuola, l’esame di maturità con i compagni, i primi allenamenti all’impianto sportivo del Nebiolo. Contro ogni previsione, Jacopo non solo torna a correre, ma entra nel circuito paralimpico della Fispes e nel marzo 2018, ad Ancona, vince i suoi primi titoli italiani nei 60 e 200 metri categoria T38.

I successi

"Un atleta lo è anche fuori dalla pista - racconta in una suo stralcio - e io non ho mai mollato". Nei mesi successivi arrivano i successi outdoor nei 100, 200 e 400 metri e il record italiano nei 60. Ma soprattutto arriva una nuova consapevolezza: "Nel mondo paralimpico ho trovato gioia, motivazione e la prova che si può essere felici anche affrontando situazioni più difficili della mia".

Dottore in Scienze Motorie

Lacassia oggi è campione, ma anche chinesiologo e dottore in Scienze Motorie: il 16 settembre 2025 ha discusso la sua tesi sul nuoto paralimpico. "Il mio sogno erano le Olimpiadi, oggi lo sono le Paralimpiadi. Voglio diventare un allenatore capace di portare altri atleti in alto".

Il motto che ripete a sé stesso e agli altri è semplice: “Non mollo”. Non lo ha fatto in coma, non lo ha fatto davanti alle diagnosi più cupe, non lo fa oggi. La sua storia, fatta di cadute e rinascite, è quella di un atleta che ha imparato a trasformare i limiti in forza.