Eventi - 26 settembre 2025, 18:32

Il ritorno dell’antica Crumière: una mostra fotografica riporta in vita i macchinari del Novecento

I fotografi Sartor e Altomare hanno lavorato con figuranti del posto che hanno simulato il lavoro quotidiano in una delle fabbriche più importanti per la storia della Val Pellice

Hanno rimosso sedie, targhe esplicative e tutto ciò che è contemporaneo, per poi far ripartire gli antichi macchinari per la riproduzione del feltro e provare a immaginare come si lavorava una volta.

È nata così ‘La Crumière 1904-1986’, mostra fotografica di Aurelio Sartor e del suo collega Egidio Altomare, che verrà inaugurata all’Ecomuseo feltrificio Crumière (piazza Jervis 1) domani, sabato 27 settembre, alle 17. Una quarantina di scatti virati seppia racconteranno la storia di ciò che accadeva nella quotidianità in una delle fabbriche più importanti per la storia della Val Pellice. “Lo stile della post produzione è ispirato al libro ‘Villar Pellice si racconta’ di Bruna Frache” spiega Sartor. L’ex sindaca interverrà all’inaugurazione assieme a Giorgio Gamba, a Tullio Parise e alla fotografa Paola Mongelli.

Figuranti reclutati anche al bar

Per raccontare questa storia era necessario ricreare il contesto in cui si muovevano i macchinari: “Nella sala museale abbiamo spostato sedie, targhe esplicative e tutto ciò che potesse ricordare i giorni nostri, per far entrare nelle inquadrature solo ciò che era veramente antico” racconta Sartor. Ma non basta, per dare il senso di quello che accadeva a inizio Novecento, i due fotografi si sono avvalsi di figuranti, reclutandoli sul territorio: “Quando ho incontrato Riccardo ‘Dado’ Chanforan al bar di Villar non ho avuto dubbi, lui doveva far parte della squadra”. Anche Enrico Apignani e Daniela Solera hanno partecipato, prestando agli operai i loro volti e i loro movimenti. Al fotografo Altomare invece è toccato il ruolo dell’imprenditore: “Abbiamo notato una certa somiglianza con le foto di Eugenio Crumière, il fondatore del feltrificio” rivela Sartor.

Quella che si potrà vedere da sabato fino a metà ottobre, in tutti i fine settimana dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, è una selezione delle foto scattate ad inizio anno: “Ci siamo ritrovati per lavorare quasi tutti i fine settimana di febbraio”.

Il fotografo innamorato della Valle

L’idea di immortalare i macchinari dell’ecomuseo nasce da una passione di Sartor. Torinese, ha iniziato a fotografare da quando è andato in pensione. Dal 2016 frequenta assiduamente la Val Pellice con la moglie Giulia Tosetti e ama particolarmente Villar Pellice tanto da decidere di comprare una casa. “Amiamo la montagna e per anni abbiamo frequentato la Valle d’Aosta. A un certo punto però abbiamo preferito questa valle perché lontana dal turismo di massa” spiega. I due hanno scelto dunque di passare buona parte dei fine settimana e tutte le vacanze in borgata Piantà: “Ciò che ci piace di questo territorio inoltre è la vivacità della vita culturale” aggiunge.

Però ci sono posti che altrove sono poco conosciuti come l’Ecomuseo feltrificio Crumière: “Siamo rimasti stupiti dalla storia del feltrificio e dalla bellezza dei macchinari custoditi nell’Ecomuseo. Per questo abbiamo pensato di realizzare una mostra che dopo Villar Pellice verrà esposta anche a Chivasso e Torino – annuncia Sartor –. È una realtà che merita di essere conosciuta”.

Elisa Rollino