"Che possa essere di ispirazione per giovani donne e ragazze, sfidando gli stereotipi ancora oggi esistenti". Così la presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, parlando di Maria Bongioannini, pioniera dell'ingegneria torinese negli anni in cui essere una donna in quel campo non era affatto scontato.
Per questo le è stata dedicata la piazzetta interna del giardino John Lennon - oggi la cerimonia anche per questo - nell'area interna di via Moretta 5, ex fabbrica Diatto e oggi studentato.
"Mia prozia - ha ricordato il pronipote Guido - non fu assunta in ambito pubblico nonostante fosse arrivata seconda in un concorso con quattro posti, perché donna. Per questo iniziò la libera professione".
"La sfida che Maria Bongioannini lanciò alla sua categoria professionale - ha proseguito Grippo - che ai tempi era minata da inaccettabile forma di discriminazione, era di firmare i suoi lavori. È stata un potente simbolo di emancipazione femminile, uscendo da tradizioni e consuetudini imposte". L'ingegnera torinese, infatti, fu la prima donna in Italia a firmare i propri progetti. A lei si deve la trasformazione urbanistica del quartiere cittadino di San Paolo, proprio nell’area compresa tra le vie Frejus, Cesana, Moretta e Revello, con interventi di edilizia civile e industriale per conto della stessa società Diatto.
"In questo spazio che oggi raccoglie vita, relazioni, percorsi di formazione, abbiamo voluto rendere omaggio a una donna che oltre cent’anni fa volle intraprendere un cammino insolito, complesso, solitario: quello dell’ingegneria e della progettazione, in un’epoca in cui questi ambiti erano quasi esclusivamente riservati agli uomini - ha sottolineato Francesca Troise, presidente della Circoscrizione 3 -. Ricordare Bongioannini significa offrire un modello positivo, una strada percorribile per tutte quelle studentesse che amano le discipline scientifiche e che potranno vedere riconosciuto il proprio talento”.