La commissione convocata per affrontare l’emergenza legata alle occupazioni abusive di camper e furgoni tra via Gonin, via Rubino, via Gaidano e corso Salvemini diventa un duro scontro politico tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, sul tema mai risolto della gestione dei campi nomadi e delle politiche di inclusione.
Attacco e difesa
I toni si sono accesi quando i consiglieri Pierino Crema e Angelo Catanzaro (Pd) hanno puntato il dito (pur senza nominarla) contro la precedente amministrazione pentastellata, accusandola di aver smantellato i campi nomadi senza una reale alternativa di integrazione. “Chiudere i campi senza un vero progetto è stato l’inizio dei problemi” ha dichiarato Crema. “Così si è aumentata la stanzialità e il degrado si è spostato nei quartieri”.
Sulla stessa linea Catanzaro, che ha definito “un errore grave” la mancanza di una progettualità seria sulle persone coinvolte negli sgomberi. Tanto è bastato ad alzare i toni, così sull’argomento - in difesa della giunta Appendino - è intervenuto anche il consigliere dei 5 Stelle Andrea Russi. “Li avete fatti aumentare a tal punto che ci sono voluti quattro anni per bonificare un’area dove vivevano 1300 persone. E ora avete pure il coraggio di dire che quel campo non andava liberato, andando contro le direttive europee?”.
Un botta e risposta che ha spostato il dibattito dal piano locale a quello politico, con accuse reciproche di “scaricare le responsabilità” e nessuna ricetta condivisa per risolvere un problema che si trascina da anni. Nel mezzo, il presidente della Circoscrizione 2, Luca Rolandi, ha cercato di riportare il confronto sul piano istituzionale, definendo la questione “delicata e urgente”, mentre altri consiglieri hanno chiesto un “piano cittadino unico” per la gestione dei nuclei nomadi.
“Viviamo nel degrado da un anno”
Fuori dalle logiche politiche, resta la rabbia dei residenti del quartiere Gerbido e dell’area di corso Salvemini, dove da oltre un anno si segnalano accampamenti abusivi di famiglie rom, abbandono di rifiuti, degrado e problemi di sicurezza. Cittadini che recentemente hanno raccolto quasi 500 firme di protesta, scrivendo anche una lettera al sindaco.
“Hanno lasciato le bombole del gas per strada insieme a intere confezioni di cibo Caritas, abbandonato vicino ai giardini - così Silvio Pavia, tra i primi firmatari della petizione -. Usano parchi e strade come servizi igienici. È diventato un problema anche per i minori: pochi giorni fa ne ho visti tre vandalizzare una carrozzina al giardino Green, mi hanno insultato. Gli adulti usano i furgoni per i loro traffici, nei giardini fanno grigliate o corrono con gli scooter”. Incredibile il racconto di un altro residente. “Una ragazzina ha tentato di entrare in casa mia. Quando l’ho invitata a uscire, ha preso a spallate la porta. Non viviamo una situazione serena da più di un anno”. Senza dimenticare le famose foto del maiale appeso in un cortile.
“Interventi costanti ma serve equilibrio”
L’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda ha ricordato che gli interventi non possono essere solo repressivi. “Abbiamo usato la nuova legge sul turismo itinerante che consente anche il sequestro dei mezzi - così Porcedda -. Ci sono stati sequestri e recuperi di alloggi occupati abusivamente. Ma non si può pensare di risolvere tutto solo con la polizia: ci sono dinamiche che riguardano i minori e vanno affrontate in modo diverso. La presenza in via Gonin e corso Salvemini si è già ridotta, ma finché rimane anche un solo camper la battaglia non è vinta.”
L’assessore ai Servizi sociali Jacopo Rosatelli ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione sul fronte della tutela dei minori. “L’attività è attenta e costante. Stiamo monitorando la zona di Mirafiori con la polizia locale, soprattutto in relazione alla responsabilità genitoriale”. E anche l’assessore sul tema dei campi rom è stato chiaro: “Non si può tornare indietro”.
Parole che non hanno convinto i consiglieri. Come Domenico Garcea (Forza Italia) che ha posto l’accento sulla dispersione scolastica e sulla mancanza di interventi educativi: “Servono percorsi di accompagnamento ai minori, altrimenti il problema si rigenera ogni anno”.
Il radicale Silvio Viale ha ricordato come “le conseguenze dell’occupazione dell’Arrivore si vedano ancora oggi”, mentre Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha denunciato “una situazione che si sposta di quartiere in quartiere senza mai essere risolta”.
I dati ufficiali: 38 nuclei tra Nord e Sud città
Da una precedente risposta all’interpellanza del consigliere Firrao emerge un quadro di insieme aggiornato: 22 nuclei (94 persone, di cui 52 minori) nella zona sud e 16 nuclei (79 persone, di cui 37 minori) nella zona Nord. In totale, 173 persone, di cui 89 minori, che si spostano frequentemente tra aree pubbliche e private. Dati che per i residenti lasciano il tempo che trovano: “Noi vogliamo solo che si trovi una soluzione”.