Un intervento cardiochirurgico di straordinaria complessità e rilevanza clinica è stato eseguito per la prima volta al mondo all’ospedale San Giovanni Bosco dell’Asl Città di Torino. Il 15 ottobre 2025 l’équipe del dottor Matteo Attisani, responsabile della Cardiochirurgia, ha impiantato con successo il nuovo condotto aortico Konect in un paziente con destrocardia e situs inversus totalis - condizioni anatomiche rarissime che comportano la disposizione invertita del cuore e di tutti gli organi interni.
Un caso clinico eccezionale
Il paziente, un uomo di 75 anni, era affetto da stenosi valvolare aortica, aneurisma del seno di Valsalva destro e difetto interventricolare. La combinazione con la destrocardia e il situs inversus totalis - condizioni presenti in circa un caso ogni 12.000 persone - ha reso l’intervento particolarmente complesso, richiedendo una pianificazione digitale e un adattamento tecnico “a specchio”.

Innovazione e tecnologia 3D
L’intervento è stato preceduto da un lavoro multidisciplinare tra Cardiochirurgia, Radiologia e Cardiologia, che ha consentito di ricostruire in 3D l’anatomia del cuore e dell’aorta grazie a una tac ad alta risoluzione. Il modello tridimensionale, elaborato dal dottor Alberto Pacielli, ha permesso di simulare virtualmente ogni passaggio chirurgico e di pianificare l’operazione riducendo i rischi intraoperatori.

Il primo impianto Konect in Piemonte
Il nuovo condotto aortico Konect integra in un unico dispositivo una protesi valvolare biologica, un tubo vascolare e una cuffia elastica di fissaggio, semplificando la ricostruzione e migliorando la sicurezza. Si tratta del primo impianto Konect in Piemonte e del primo al mondo in un paziente con cuore a destra e organi invertiti.
L’intervento, durato sei ore, è stato eseguito dal dottor Attisani insieme ai dottori Sergio Trichiolo e Fabrizio Scalini, con il cardio-anestesista Sabino Mosca, la perfusionista Veronica Milano e la strumentista Laura Roati. È stato necessario adattare la tradizionale tecnica di Bentall - che prevede la sostituzione della valvola, della radice e dell’aorta ascendente - in una versione “mirror Bentall”, invertendo completamente l’approccio operatorio.
Il paziente è stato estubato poche ore dopo e dimesso dall’intensiva il giorno successivo. Attualmente è in ottime condizioni e in procinto di tornare a casa.
"Lavorare a specchio"
“Per operare ho dovuto invertire la mia posizione al tavolo chirurgico, come se lavorassi davanti a uno specchio”, spiega Attisani. “La pianificazione 3D è stata decisiva per affrontare un’anatomia così particolare e il nuovo condotto Konect ha permesso un impianto preciso e sicuro, riducendo i tempi operatori”.
L’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, ha sottolineato come “questo intervento confermi il Piemonte ai vertici della sanità nazionale e internazionale, grazie a professionalità di altissimo livello e all’uso di tecnologie d’avanguardia”.
“È un risultato di grande valore per la nostra azienda e per la cardiochirurgia pubblica torinese - così il direttore Generale dell’Asl Città di Torino, Carlo Picco, che ha aggiunto -. Dimostrazioe che l’innovazione e la collaborazione multidisciplinare possono tradursi in cure sempre più efficaci per i pazienti”.










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