Esiste una tirannia silenziosa che affligge chi abita in città: la tirannia dei metri quadrati. Quei venti, trenta, quaranta metri di terrazzo che guardano con invidia i giardini delle ville, convincendosi che certi piaceri appartengano solo a chi possiede ettari di verde. Il sogno dell'acqua domestica si è sempre fermato davanti al metro da sarta, sconfitto dalla matematica spietata dello spazio disponibile.
Eppure qualcosa sta cambiando nel panorama urbano italiano, dove le minipiscine rigide stanno riscrivendo le regole di questo gioco.
Gli spazi urbani minimi diventano oasi di benessere senza necessità di traslochi in campagna o weekend estenuanti verso lidi affollati.
La rivoluzione dei formati compatti
La vera innovazione nel mondo delle piscine rigide fuori terra non risiede solo nell'estetica o nella tecnologia, ma nella capacità di comprimere il lusso acquatico in dimensioni che dialogano con la realtà urbana contemporanea.
La Playa di Piscine Laghetto rappresenta questa sintesi perfetta: una minipiscina che nel formato base occupa appena 220x220 centimetri, meno di cinque metri quadrati che chiunque possieda un terrazzo decoroso può permettersi. Ma attenzione, compatto non significa compromesso.
La struttura rigida in formato compatto mantiene quella solidità costruttiva che distingue le soluzioni permanenti dai gonfiabili stagionali destinati a sgonfiarsi dopo tre estati. L'acciaio Magnelis sfida la corrosione con precisione chirurgica, mentre il rivestimento in fibra sintetica intrecciata a mano racconta di artigianalità italiana anche nel mini, dove ogni centimetro viene progettato senza rinunciare a quella cura del dettaglio che ha reso famoso il Made in Italy.
Il telo strutturale testato per resistere a 300 chilogrammi ogni cinque centimetri testimonia che la miniaturizzazione non ha intaccato la robustezza. Tre configurazioni progressive ampliano le possibilità: dalla Playa 1 quadrata alla Playa 3 che allunga lo specchio d'acqua fino a 420 centimetri, adattandosi alle geometrie variabili dei terrazzi cittadini.
Versatilità che ridefinisce gli spazi domestici
Le piscine rigide fuori terra in formato minipiscina nascondono un segreto che va oltre le dimensioni: la capacità camaleontiche di trasformarsi seguendo i ritmi della giornata.
Al mattino diventa solarium dove il primo caffè si beve con i piedi nell'acqua tiepida, inseguendo quella pace che appartiene alle ore in cui la città ancora dorme.
Nel pomeriggio i bambini la trasformano in ambiente di gioco dove le risate echeggiano tra pareti domestiche troppo strette.
Al tramonto l'aperitivo acquisisce una dimensione diversa quando lo si sorseggia seduti sul bordo, osservando il cielo che sfuma dal celeste al porpora.
La sera diventa salotto esclusivo di conversazione, dove gli elementi Living optional completano la metamorfosi: dalla polifunzionalità che attraversa le ore del giorno nasce un pezzo d'arredo che vive dodici mesi l'anno. Ma l'aspetto più rivoluzionario emerge dall'installazione indoor, possibilità che dissolve il confine tra piscina e spa privata. Terrazzi che sembravano condannati a ospitare solo vasi di gerani scoprono vocazioni insospettate, trasformandosi da semplice appendice della casa a resort metropolitano privato. I colori Laghetto White e Grey dialogano con qualsiasi contesto architettonico urbano, dal loft industriale all'attico signorile, parlando il linguaggio discreto dell'eleganza contemporanea che non grida la propria presenza.
Tecnologia discreta in formato mini
Sotto la superficie compatta pulsa un ecosistema tecnologico che la versione Riscaldatore e Bolle porta a compimento sorprendente. Il massaggio ad aria trasforma ogni momento in pausa benessere, mentre il sistema di riscaldamento regala quindici gradi in più rispetto all'ambiente esterno, allungando la stagione d'uso ben oltre i confini dell'estate.
La tecnologia nascosta per un design essenziale trova casa nel box centralina celato dentro il gavone di testata: pompa di ricircolo, riscaldatore elettrico, blower per il massaggio, tutto scompare lasciando pulite le linee esterne. L'App Laghetto trasforma lo smartphone in centro di controllo remoto dove gestione da smartphone significa relax totale: temperatura, cicli di filtrazione, consumi monitorati in tempo reale, illuminazione LED che ridisegna le geometrie serali, tutto accessibile senza alzarsi dal divano.
Cinquant'anni di esperienza Piscine Laghetto dalle campagne Cremonesi incontrano la solidità internazionale del Gruppo Fluidra, creando quella sintesi tra tradizione artigianale e innovazione industriale che distingue il vero Made in Italy.
Il sistema di filtrazione con cartucce e skimmer a parete lavora nell'ombra garantendo acqua cristallina, mentre l'installazione veloce senza opere murarie dissolve la principale obiezione di chi teme cantieri che paralizzano casa per mesi.
L'investimento che libera dalla tirannia dei metri quadrati
La scelta di una piscina rigida fuori terra in formato minipiscina racconta una visione precisa dell'abitare urbano contemporaneo: non più fuga dalla città ma riappropriazione degli spazi domestici, trasformazione dei vincoli in opportunità creative.
La valorizzazione passa attraverso spazi urbani prima inutilizzati, terrazzi che da semplici stenditoi diventano cuore pulsante della casa. Il trend emerso nel periodo post-pandemia ha confermato come balconi e terrazzi attrezzati non siano più optional ma elementi determinanti nella scelta abitativa, capaci di trasformare spazi un tempo trascurati in vere ancore di salvezza quotidiana.
Il rapporto costo-beneficio sfida ogni confronto con i weekend estivi spesi inseguendo spiagge e piscine pubbliche affollate: l'investimento iniziale si ripaga in esperienze quotidiane che attraversano le stagioni.
Libertà dal vincolo dimensionale significa finalmente poter dire che il benessere acquatico non appartiene solo a chi possiede ville con giardino, ma diventa accessibile a chiunque disponga di uno spazio che prima considerava troppo piccolo per ospitare sogni. Le garanzie su struttura e componenti testimoniano la fiducia in una manifattura che ha attraversato mezzo secolo senza tradire i propri principi qualitativi, trasformando ogni installazione in dichiarazione che lo spazio non determina il benessere, ma solo la creatività con cui lo si utilizza.
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