"Un nostro ragazzo, di appena 15 anni, è stato vittima di una violenza inaccettabile. Non posso, non possiamo, accettare che un giovane della nostra Comunità viva un’esperienza di paura e umiliazione simile. Moncalieri non è e non sarà mai un luogo dove la violenza può trovare spazio": così il sindaco Paolo Montagna ha commentato la terribile vicenda delle scorse ore, che ha avuto come vittima un ragazzino, torturato da alcuni aguzzini non ancora maggiorenni.
Montagna: "Non ci sono giustificazioni e attenuanti"
Per il primo cittadino "non ci sono giustificazioni, non ci sono attenuanti. Solo rabbia, dolore e un grande senso di ingiustizia. Oggi sappiamo che almeno uno dei presunti responsabili è anch’egli nostro concittadino. Due volti di una stessa Città. Ringrazio i Carabinieri, coordinati dalla Procura dei Minori, che nel giro di poche ore hanno identificato i 3 presunti responsabili, tutti tra i 14 e i 16 anni e che ora risultano indagati. Atti come questi non possono trovare alcuna giustificazione né tolleranza".
Montagna tiene a sottolineare che "Moncalieri è una città che crede nel rispetto, nella solidarietà e nella convivenza civile. Chi tradisce questi valori deve essere chiamato a risponderne". Ma poi si sente di prendere un impegno, a nome della comunità che guida dal 2015: "Oggi, prima di tutto, garantisco che non lasceremo solo questo ragazzo e la sua famiglia. Ci stringiamo a loro, con tutto il sostegno possibile, con un’unica garanzia: non ci volteremo dall’altra parte".
"Non lasceremo da solo questo ragazzo e la famiglia"
"Facciamo fronte comune – amministrazione, famiglia, scuola, associazioni, cittadini – perché a Moncalieri nessuno viene lasciato indietro. Il rispetto e la sicurezza dei nostri ragazzi deve essere una priorità condivisa ogni giorno. Non possiamo consegnarci a un destino che troppo spesso raccontano i giornali, dobbiamo fare tutto il possibile per costruire un futuro migliore per i nostri bambini e ragazzi".
Per questo Montagna assicura: "Noi ci siamo, pronti a continuare ad accompagnare per mano il destino di questo ragazzo e della famiglia. Nessuno deve restare in silenzio. Facciamolo per questo ragazzo, per i nostri figli, per il futuro di Moncalieri".
Giovani radunati sotto l'abitazione di uno degli aggressori
Dopo che televisioni, giornali e social hanno puntato i fari sulla vicenda che ha scosso la Città del Proclama, "adesso è il tempo del silenzio, dell’impegno per sostenere la vittima e la sua famiglia, della riflessione di ognuno e di tutti di fronte a un episodio che ci interroga sul futuro dei nostri figli e sulla società che viviamo", aggiunge Montagna. "La madre del ragazzo violato mi ha chiesto di portare un suo messaggio ai giovani che nel pomeriggio di ieri si erano radunati nei pressi dell’abitazione di un presunto aggressore del figlio: lasciate alla giustizia il compito di giudicare e punire. Non ostacolate le indagini, non sottraete alle forze dell’ordine il tempo e gli elementi necessari per fare piena luce su quanto accaduto".
A contenere la situazione sono comunque intervenute tempestivamente alcune pattuglie dei carabinieri, che hanno formato un cordone per impedire che il gruppo raggiungesse l’abitazione.
"Ringrazio questa mamma per queste parole, che faccio mie. E invito ognuno e tutti a fare lo stesso. Perché Moncalieri è una grande Comunità e sono certo che ancora una volta sapremo dimostrarlo, insieme", conclude il primo cittadino.














