Anche Torino in piazza per chiedere la ripresa della trattativa sul contratto nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici delle farmacie private. Una protesta che riguarda tutta Italia (attese 60mila persone) e che in Piemonte conta circa 1600 farmacie private. Ma soprattutto uno sciopero che non si era mai verificato in passato.
Sotto la prefettura
I manifestanti si sono dati appuntamento sotto la Prefettura, dove sono stati anche ricevuti in delegazione. L’iniziativa vede in prima fila Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale è ferma dopo che l’accordo è scaduto ad agosto 2024. Ma al momento l’intesa con Federfarma appare difficile.
Salari e servizi
I sindacati rivendicano soprattutto “il mancato riconoscimento di incrementi retributivi sufficienti a garantire il recupero del potere d’acquisto dei salari nel tempo sempre più impoveriti”, ma anche “l’assenza di adeguate soluzioni normative rispondenti alle caratteristiche professionali e alle crescenti problematiche legate alla complessa introduzione della cosiddetta farmacia dei servizi”.
“Trattativa ferma da un anno”
"Il contratto è scaduto un anno fa e dopo un anno è saltato - Ivano Franco, segretaria Filcams Torino - I punti critici sono un adeguamento nel triennio di 350 euro, ma la proposta non è mai andata oltre i 180. Lo scorso anno, rinnovi di contratti simili sono stati più alti. Lo scorso rinnovo accettammo un aumento solo di 80 euro e quindi c’è un’ulteriore porzione da recuperare".
Quanto ai servizi, “vaccini e tamponi sono attività che si aggiungono a quelle standard. Ma va normato sia professionalmente che economicamente. E anche su questo c’è un fermo no dalla controparte”.