Economia e lavoro | 12 novembre 2025, 16:18

Iveco-Tata, c’è l’ok del Ministero. Ma i sindacati chiedono più garanzie: “Due anni sono pochi”

Urso conferma la cessione e l’impegno dei compratori, ma secondo Fiom serve fare di più

Iveco-Tata, c’è l’ok del Ministero. Ma i sindacati chiedono più garanzie

Iveco-Tata, c’è l’ok del Ministero. Ma i sindacati chiedono più garanzie

Via libera da parte del Governo alla cessione di Iveco alla multinazionale indiana di Tata Motors. Decisione che era nell’aria, ma che è stata confermata dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso. Una conferma che ha portato con sé anche il rinnovo dell’impegno dei nuovi proprietari sull’occupazione con un orizzonte temporale di due anni.

Un arco temporale che però non tranquillizza i rappresentanti dei lavoratori, che saranno convocati al tavolo del ministero entro il mese di dicembre. 

L’impegno per due anni è totalmente insufficiente - dicono Edi Lazzi, segretario generale Fiom Cgil Torino e Ugo Bolognesi, responsabile Iveco per i metalmeccanici Cgil Serve una convocazione immediata del tavolo che coinvolga da subito i vertici di Tata Motors.  L’obiettivo deve essere la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e di attività strategiche per il nostro Paese: non si può pensare che solo l’industria militare debba essere tutelata e sviluppata”. 

“Serve un accordo vincolante di impegni di produzione industriale - aggiungono - occupazione e di progettazione e sviluppo che vada ben oltre i due anni”.

"Siamo preoccupati per l'evanescenza del Ministro Urso: nell'audizione parlamentare di oggi il Ministro del Made in Italy si è vantato degli investimenti che arrivano dall'estero, ma non ha chiarito i contenuti dell'accordo con Tata, sostenendo che il golden power è sottoposto a riservatezza, non ha quindi illustrato le condizioni sulla tutela dei lavoratori diretti e dell'indotto, né sulla salvaguardia degli stabilimenti", attaccano Alice Ravinale, Emanuele Busconi e Marco Grimaldi, esponenti della sinistra. "Neppure ha garantito - come invece avevamo chiesto - che siano convocati oltre ai sindacati anche i presidenti delle Regioni, al fine di predisporre un accordo trilaterale con cui il gruppo Tata Motors si impegni su un piano industriale che garantisca la tenuta occupazionale dei lavoratori diretti e dell’indotto e la salvaguardia degli stabilimenti nel lungo periodo. Nessuna risposta anche sulla possibilità di promuovere la partecipazione dello Stato nella compagine societaria".

"Mentre il Governo cincischia, il Piemonte si impoverisce, innanzitutto a causa del disinvestimento di Stellantis ed Exor. Negli ultimi 7 anni sono stati persi 3 punti di PIL, e per la Regione è stata declassata dall'Unione Europea, mentre la cassaintegrazione galoppa: è aumentata del 68% nel primo semestre del 2025. Iveco è un patrimonio industriale, tecnologico e occupazionale che non può essere smembrato senza garanzie. Non possiamo accettare che l’Italia venga trasformata in un mercato di smistamento tra finanza e economia di guerra. Continueremo a insistere perché non si perda questo ulteriore gioiello della manifattura italiana, anche grazie all'atto che verrà discusso presentato da Busconi che verrà discusso a breve dal Consiglio Comunale, e venerdì saremo all'Iveco di Torino per dimostrare la nostra vicinanza a lavoratori e lavoratrici", hanno concluso Ravinale, Busconi e Grimaldi.

Massimiliano Sciullo

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